MICHELE BUFALINO
Cronaca

La città vista dai turisti. Voto su servizi e critiche: "Ciò che facciamo oggi avrà eco tra dieci anni"

La guida abilitata Alessandro Bargagna ripensa l’offerta per la città "Realizziamo una rete di operatori, ognuno deve fare la sua parte". Il messaggio: "La formula magica non esiste, dobbiamo valorizzarci".

Lo stato del turismo in città, le criticità e le critiche nelle parole di Alessandro Bargagna, 45 anni, guida turistica abilitata da 16 anni nel settore e autore del libro “A giro per Pisa“ di Marchetti Editore.

Bargagna, sempre più spesso si assiste a critiche e recensioni negative da parte dei turisti. Cosa sta succedendo?

"Si tratta ancora di una minoranza che, tuttavia, non va ignorata. Chi viene a Pisa con l’idea di trovare una città ricca di servizi purtroppo rimane spesso deluso perché Pisa si distingue, nel bene e nel male, dalle altre città della Toscana".

In che senso?

"Pisa ha una buona identità e il fatto che sia una città universitaria è positivo, ma non coccola i turisti che difficilmente hanno voglia di tornarci".

Perché?

"Mentre si passeggia per Lucca, Siena o Livorno, ci sono spazi dedicati ad esempio, che in città non ci sono. Mancano spazi verdi a ridosso delle zone più importanti dove fermarsi e sedersi. Intorno al duomo tante cianfrusaglie, c’è tanto shopping, ma poco intrattenimento".

C’è tanta arte però a Pisa.

"Sì, ma l’esperienza turistica non può essere solo arte. Ci sono tanti ristoranti, ma anche qui non si può vivere solo di gastronomia. Si vive una città anche con le esperienze".

Quali difficoltà ravvisa?

"Non tutte le attività turistiche sono visitabili e in passato c’è stata anche poca comunicazione. All’aeroporto di Pisa si vedono solo gli eventi del Lucca Summer Festival, hotel a Pietrasanta e eventi fiorentini. Usciti dal terminal un totem dedicato all’estate lucchese. Certo, Lucca porta benefici anche a Pisa, ma non siamo valorizzati".

Sono stati però fatti passi avanti specialmente con le mostre.

"Questo è indubbiamente un fatto positivo, ma i risultati si vedranno tra qualche anno".

Come si contrasta l’atavico problema del turismo mordi e fuggi che sembra ormai cucito addosso alla città?

"Dev’essere realizzata una rete di operatori, un amministratore del turismo che non può dipendere solo dal Comune".

In che modo?

"Pisa dev’essere rivista dal punto di vista dell’offerta. Questa rete dev’essere una parte di un insieme, una cooperazione tra artigiani, commercianti e ristoratori".

Qual è il suo messaggio finale?

"Chi lavora sul campo deve fare la propria parte. Il turismo è un’onda che si muove per tempi larghi. Ciò che facciamo oggi avrà seguito tra anni. Bisogna pensare come sarà Pisa tra dieci anni, ma la formula magica non esiste".