La colletta dei carcerati. Il cuore del Don Bosco: "Per aiutare la famiglia"

Una bambina di 4 anni, Diarra Mame Sow, muore in un incendio a Pisa. Detenuti del carcere Don Bosco raccolgono fondi per la famiglia. Solidarietà e dolore per la tragedia.

La colletta dei carcerati. Il cuore del Don Bosco: "Per aiutare la famiglia"

Una bambina di 4 anni, Diarra Mame Sow, muore in un incendio a Pisa. Detenuti del carcere Don Bosco raccolgono fondi per la famiglia. Solidarietà e dolore per la tragedia.

Un tragedia che ha toccato il cuore di tutti, quella di Diarra Mame Sow, appena 4 anni, morta nell’incendio della casa a Santa Croce dove si trovava ospite di amici. I detenuti del carcere Don Bosco di Pisa hanno organizzato una colletta a favore della madre e della famiglia della bambina. Lo rende noto l’associazione di volontariato Controluce di Pisa. "Colpiti dalla tragedia e motivati dal desiderio di aiutare la famiglia in questo momento di grande dolore e difficoltà - spiega Controluce - i detenuti hanno contribuito raccogliendo fondi da destinare alla madre e agli altri familiari, raggiungendo la cifra di 1.121 euro. Questa cifra verrà versata agli amministratori locali del comune di Pontedera, luogo di residenza della famiglia della piccola, che stanno coordinando gli aiuti e il supporto ai parenti". "L’iniziativa, sostenuta anche dal personale del carcere e dalle associazioni di volontariato, rappresenta – si legge nella nota – un segnale di umanità e condivisione, confermando che anche dietro le sbarre c’è spazio per gesti di empatia e supporto verso chi soffre".

La bambina – quando scattò l’allarme – venne raggiunta dai soccorritori dopo pochi minuti dall’avvio delle operazioni di salvataggio. Aveva perso i sensi per il fumo quando venne raccolta. Dopo una prima rianimazione fu tentata la corsa all’ospedale, purtroppo inutile. Ieri mattina all’ospedale Santa Chiara c’è stata una breve cerimonia di saluto prima del rimpatrio della salma per per Touba, la città del Senegal da dove è originaria la famiglia. Le associazioni dei senegalesi di Santa Croce e Pontedera si sono strette forte alla famiglia in questi giorni, anche per supportarli nella gestione della burocrazia, oltre che dell’insuperabile dolore. A titolo personale, alla cerimonia di ieri mattina, ha partecipato anche il sindaco Roberto Giannoni, profondamente colpito dalla tragedia, sulla quale le indagini della procura sono ancora in corso.

Carlo Baroni