La vita sulla Luna potrebbe essere possibile grazie a una... mosca. E non solo lei. Uno studio della Scuola Sant’Anna ha infatti dimostrato che un particolare tipo di insetto sarebbe capace di nascere in un terreno che simula il suolo lunare. Non si tratta di un insetto qualsiasi, ma della mosca soldato nera (Hermetia illucens), utile sia per la sua abilità di riciclare gli scarti in organici come veri riciclatori naturali sia - soprattutto - perché sono commestibili e ritenute da diversi scienziati una valida alternativa alla carne, contenendo proteine di alto valore biologico. Secondo lo studio coordinato dall’Istituto di Biorobotica della Sant’Anna in collaborazione col Gran Sasso Science Institute, la capacità delle larve di mosche di svilupparsi e sopravvivere su un simulante del suolo lunare può renderle una fonte di proteine per gli astronauti e facilitare il riciclo di rifiuti organici nello spazio.
"Questa scoperta - afferma il primo firmatario dello studio, il ricercatore della Sant’Anna Donato Romano - può rappresentare una svolta importante per il grande obiettivo della colonizzazione di ambienti extraterrestri. L’idea di un’economia circolare nello spazio, con le larve che smaltiscono rifiuti e fungono da fonte alimentare, significa un passo avanti significativo verso la fattibilità e sostenibilità di missioni spaziali di lungo termine".
In che modo la scoperta può aiutare la colonizzazione spaziale?
"Perché oltre a supportare il fabbisogno nutritivo degli astronauti che esploreranno lo spazio, vorremmo usare le larve per produrre cibo fresco sulla Luna".
Com’è possibile?
"Sviluppando sulla Luna un sistema biorigenerativo, tipo una serra, che supporta la vita riciclando risorse e riducendo scarti naturalmente. E la capacità delle mosche soldato di biodegradare rifiuti organici, trasformandoli in nutrienti, è utilissima perché riduce sprechi e sostiene la vita in ambienti come le basi spaziali".
Sembra un film...
"Consideri che per realizzare viaggi spaziali di lunga durata c’è bisogno di questi sistemi biorigenerativi, perché permettono di riciclare le risorse vitali, come acqua, ossigeno e nutrienti. Trasformare i rifiuti organici in risorse riutilizzabili per altri organismi, come le piante e animali è essenziale per ridurre i rifornimenti da Terra, limitare il peso e i costi delle missioni, e garantire agli astronauti una fonte costante di aria, acqua e cibo in orbita, rendendo possibile la colonizzazione stabile dello spazio".
Quindi la Luna potrebbe diventare una stazione di servizio...
"Esattamente. Il nostro obiettivo è creare ambienti chiusi e controllati sulla Luna dove gli astronauti possano coltivare piante e produrre cibo fresco, garantendosi autosufficienza per lunghi periodi. Questi sistemi permetterebbero di stabilire basi permanenti, in cui le risorse verrebbero continuamente rigenerate e gli scarti ridotti al minimo, rendendo la colonizzazione dello spazio una possibilità concreta e sostenibile".