"Nella mia vita non sono mai stato uno di quelli che dice... ’tanto ci pensano gli altri’", sono le parole del 75enne ex sindacalista Carlo Volterrani (in foto), che proprio in virtù di questo ideale ha deciso di contattare la redazione de La Nazione di Pisa per denunciare "i grossi disagi" da lui riscontrati nel contattare uno dei numeri per prenotare le visite, in questo caso a Medicina nucleare, 050992041. "Dopo la mia ultima visita avevo prenotato un nuovo appuntamento per il 4 febbraio al centro di medicina nucleare dell’Ospedale Santa Chiara - racconta Volterrani -. Tuttavia in seguito ad alcuni problemi familiari sono stato costretto a disdire, o almeno a provare, solo ieri sono riuscito a disdire la visita". Il servizio predisposto infatti è disponibile "esclusivamente nella fascia oraria 10.30 - 12.30" e non sempre riesce a coprire le esigenze degli utenti. "Ho passato ore al telefono, ma ogni volta che si avvicinava il mio turno, il servizio chiudeva e dovevo ricominciare tutto da capo" spiega Volterrani.
In seguito a questa segnalazione, anche la redazione ha fatto una prova, così venerdì scorso intorno alle 12, abbiamo provato a contattare con scarso successo il cup, la chimata infatti, della durata di circa un’ora, si è conclusa con un nulla di fatto: da ottavi, dopo un po’, siamo risultati terzi, di lì a poco, però, il servizio sarebbe terminato e gli operatori non avrebbero fatto in tempo a sentirci. "Fortunatamente ieri sono riuscito a mettermi in contatto con il cup così da disdire l’appuntamento - continua Volterrani -. Ho iniziato a chiamare prima che aprisse il servizio, in questo modo al momento dell’apertura sono stato il primo della lista. Mi ha risposto una persona gentilissima e sono riuscito a prenotare subito un nuovo appuntamento senza alcun problema". Volterrani spiega che il problema non sarebbe quello delle visite, quanto quello della gestione del centralino "Gli addetti alle chiamate non si devono occupare solo degli utenti telefonici, ma anche di quelli presenti negli uffici". È "inevitabile che uno dei due servizi subisca dei rallentamenti a discapito degli utenti che non sempre possono passare ore attaccati ad un telefono".
Greta Ercolano