L’esito del consiglio comunale di mercoledì ha spaccato la politica e dalla tarda sera, quando si sono spente le luci in Sala delle Baleari, è partito il tam-tam delle reazioni alla bocciatura della mozione popolare firmata da oltre 200 docenti e assistenti contro i tagli all’assistenza specialistica. "Il respingimento della mozione da parte della destra che sostiene Conti è una della pagine più nere della storia del Comune di Pisa" è il commento lapidario del capogruppo di Diritti in Comune, Ciccio Auletta. "La destra pisana, come quella nazionale, con il suo voto contrario alla mozione popolare ha dato un messaggio inequivocabile: calpestare ancora una volta un diritto incomprimibile come quello allo studio. Da parte nostra sosteniamo ancora più convintamente questa lotta e facciamo nostre le parole pronunciate in aula dai promotori della iniziativa: la Regione stanzi subito le risorse mancanti, il Governo aumenti i finanziamenti nazionali".
Duro anche il giudizio del capogruppo di Sinistra Unita, Luigi Sofia: "La destra ha scelto di voltare le spalle agli studenti con disabilità e alle loro famiglie. Ha bocciato una richiesta di buon senso, senza impegno di spesa, che nasce dalla mobilitazione di genitori, docenti e operatori, dopo che i tagli hanno lasciato gli studenti senza il supporto essenziale per il diritto allo studio.".
Anche Emilia Lacroce, della Città delle Persone, si è detta "amareggiata" per l’esito del consiglio comunale, dove la maggioranza ha "puntato a tutelare il ministro anziché gli studenti con disabilità". "Con atteggiamento costruttivo - continua -, i proponenti hanno chiesto al comune di sostenere la loro battaglia. Tuttavia in 5 ore di dibattito la maggioranza di destra-centro, civici compresi, non si smuove dal sostenere alcuni emendamenti che puntano a togliere il Governo dai destinatari della richiesta. Emendamenti giustamente respinti per volontà degli stessi cittadini proponenti, essendo il Governo uno dei soggetti titolati a finanziare la Provincia affinché trasferisca le risorse per il servizio. È stato un dibattito surreale che amareggia i proponenti e tutti noi". Una voce univoca si leva per i gruppi di maggioranza, che in una nota congiunta hanno spiegato le ragioni del voto contrario. "Pur riconoscendo l’importanza del contenuto della mozione - è il comunicato a firma dei capigruppo Maurizio Nerini (FdI), Caterina Costa (Pisa al Centro), Giovanni Pasqualino (Lega), Giorgio Benedetti (Sviluppo e Territorio) e Raffaella Bonsangue (FI) - riteniamo che le responsabilità relative gravino interamente su Regione e Provincia. Per rendere la mozione accettabile abbiamo proposto emendamenti, ma è con amarezza e profonda delusione che abbiamo recepito il rifiuto ad accettarli. Ci teniamo a sottolineare poi il comportamento della minoranza, che ha tentato di spostare l’attenzione e le responsabilità verso il Governo, ignorando il ruolo fondamentale di Regione e Provincia, da loro amministrate: la prima avrebbe dovuto destinare maggiori risorse finanziarie alla seconda per affrontare adeguatamente questa esigenza. Al pari, il Comune di Pisa ha aumentato le proprie risorse in proporzione all’aumento della domanda, evitando così situazioni simili nelle scuole di sua competenza. Nonostante tutto - concludono -, la nostra attenzione al tema sarà massima". Tra le molte voci che sono intervenute, spicca però il rumoroso silenzio della Regione Toscana.