Pisa, 26 novembre 2024 – Circa 10 chili di droga, suddivisa in diverse sostanze, pronta a essere immessa nel mercato dello spaccio, rivolto principalmente alla popolazione studentesca, e che, secondo gli inquirenti avrebbe fruttato circa 100mila euro di guadagno. Nei guai sono finiti due studenti, arrestati dalla Guardia di finanza per detenzione a fini di spaccio: un pisano di 26 anni, con precedenti specifici, e un universitario fuori sede, pugliese, di 22 anni, incensurato.
Il primo, dopo la convalida dell’arresto, è stato collocato agli arresti domiciliari, per il secondo è invece scattato l’obbligo di presentazione periodica alla polizia giudiziaria. È a casa dello studente pugliese che i militari hanno trovato il quantitativo più ingente di stupefacenti. E a lui sono arrivati dopo avere bloccato il 26enne che in sella al suo scooter, stava abbandonando via Vespucci, dove abita il più giovane al quale aveva appena venduto droga per 2400 in contanti trovati addosso al pisano. Subito dopo, infatti, i finanzieri hanno deciso di perquisire l’abitazione del ventiduenne con l’ausilio delle unità cinofile e nell’appartamento hanno trovato, avvolti in cellophane e custoditi in barattoli di vetro, oltre 3 etti di hashish e 2 etti di marijuana. Gli inquirenti ritengono che i due rifornissero di droga altri universitari presenti in città, probabilmente usando proprio l’abitazione di via Vespucci come luogo sicuro per la cessione di stupefacenti lontano da occhi indiscreti. Sono in corso ulteriori accertamenti per individuare i canali di approvvigionamento dei due pusher insospettabili.
Di sicuro il quantitativo di droga nella loro disponibilità testimonia la capacità di procurarsi diverse sostanze in dosi massicce. Nella disponibilità del 26enne pisano, infatti, i finanzieri hanno trovato altri 9,4 chili di stupefacenti tra hashish, marijuana e cocaina, 277 pasticche di ecstasy, sigarette elettroniche pouf contenenti Thc, 14 grammi di ketamina, bilancini di precisione, materiale per il confezionamento, smartphone, tablet e 3.500 euro in contanti quali provento del reato di spaccio. Le successive indagini delle fiamme gialle tenteranno di individuare i fornitori all’ingrosso dei due giovani che, sospettano gli inquirenti, avevano invece probabilmente il compito di mantenere i rapporti sul territorio con i consumatori cercando di piazzare le dosi negli ambienti studenteschi. Da questo punto di vista potranno essere utili le analisi forensi dei dispositivi elettronici sequestrati a casa del pusher pisano. Si complimenta con i militari della Finanza per la brillante operazione il deputato leghista Edoardo Ziello. "Sono però profondamente preoccupato per quanto è stato scoperto – dichiara – Occorre mantenere alta l’attenzione e rafforzare i meccanismi di controllo per prevenire e contrastare fenomeni di questo tipo. Non è più possibile che il rettore tolleri occupazioni abusive di fabbricati dell’Università. I fenomeni criminosi proliferano nei luoghi privi di controllo. Le giovani generazioni pisane e di chi viene a Pisa a studiare da fuori sede sono il futuro. Non possiamo permettere che si rovinino la vita con la droga".
Gab. Mas.