Talenti a confronto, numeri e un terzetto di testa che non ne vuole proprio sapere di mollare il colpo. Pisa, Sassuolo e Spezia sono andate in fuga tra pregi e difetti, mentre dietro è bagarre per un posto ai playoff, ma anche per rimanere disperatamente agganciate al treno delle prime tre della classifica. Se a fine campionato la terza e la quarta dovessero avere almeno 15 punti di distacco i playoff non si giocherebbero, situazione neanche troppo remota considerando che, in questo momento, i punti di distacco sono già 9 e non siamo neanche a metà stagione. Il Sassuolo, inutile nascondersi, è la squadra da battere. Una schiacciasassi che ha il maggior numero di punti (37), il migliore attacco (36 gol in 16 partite) e la seconda difesa (13 gol). Difficile far meglio per una squadra che sta volando. Thorsdvedt, Lauriente e Berardi rappresentano un trio offensivo completo, permettendo di viaggiare a una media di 2,31 punti a partita. Poi c’è il Pisa di Pippo Inzaghi. I nerazzurri hanno qualcosa in meno del Sassuolo in avanti, col secondo migliore attacco grazie a 30 reti segnate, e la terza migliore difesa alle spalle anche dello Spezia, ma possono contare sul collettivo, vero segreto del tecnico nerazzurro. Il gioco di Inzaghi è noto. Il Pisa non punta a dominare l’avversario, ma all’occorrenza attende, con umiltà, e riparte. Per questo lo Sporting Club ha sempre il peggior possesso palla di tutto il campionato con il 41,9%. Piaccia o non piaccia, nonostante il collettivo, i nerazzurri hanno alcune peculiarità con determinati calciatori difficilmente sostituibili allo stato attuale come Marin, Touré, Lind, ma soprattutto Tramoni. Senza il còrso in campo la media è di un punto a partita, con lui invece si alza a 2,8 punti a gara. Chiude il terzetto lo Spezia di D’Angelo, che ha ripreso la sua marcia dopo aver perso la sua prima partita stagionale dopo 14 gare senza sconfitte e la miglior difesa del torneo che, fino a questo momento, ha subito solo 10 gol. Come i nerazzurri gli aquilotti sono un gruppo unito che, a lungo, hanno primeggiato grazie alla loro abilità di segnare su palla ferma. Oggi si reggono anche sui due fratelli Esposito che contribuiscono, al 65% dell’intera produzione offensiva della squadra ligure.
Michele Bufalino