Conosciuta dai pisani nei panni della giornalista sportiva di 50 Canale, Eva Marcello è – anche – una "toga d’oro". La giovane conduttrice televisiva è stata premiata nei giorni scorsi dall’Ordine degli Avvocati pisani per aver ottenuto il migliore risultato all’esame di abilitazione del 2022. Lavora nello studio legale "MV Legal & Tax Advisory" dove si occupa di Diritto tributario e societario.
Eva Marcello, in un mondo come quello di oggi che si interroga su che cosa sia la giustizia, che cosa significa fare l’avvocato?
"Significa esercitare una professione di rilievo costituzionale, ma anche avere grandi responsabilità verso la collettività, verso la democrazia ma anche verso se stessi. Insomma, significa assumere una funzione sociale che, in estrema sintesi, può tradursi nella tutela dei diritti".
Perché ha scelto questa strada?
"Ho sempre sopportato poco le ingiustizie, anche le più piccole, anche le più innocue, fin da quando ero bambina. Ho sempre sentito il bisogno di “stare dalla parte dei deboli”. Ma, soprattutto, dinanzi alle ingiustizie non sono mai stata in grado di tacere. E’ un po’ come se lo fossi sempre stata".
Secondo lei che ruolo avrà ’l’avvocato del futuro’?
"Un professionista “attento”: attento ai cambiamenti del tessuto sociale, alle diverse esigenze delle nuove generazioni, alla tutela di quei valori che, talvolta, purtroppo, rischiano di affievolirsi".
Spesso l’iter per diventare avvocato è considerato complesso e troppo lungo. Che cosa direbbe ai più giovani?
"Inutile negarlo: scegliere di diventare avvocato significa scegliere di fare molti sacrifici. E’ necessario studiare molto e, fondamentalmente, non smettere mai di farlo".
E infatti lei è stata premiata con la ‘Toga d’oro’...
"Che rappresenta, se vogliamo, la ricompensa per tutti i sacrifici che ho dovuto affrontare. L’esame di abilitazione è stato un evento a dir poco traumatico, da un punto di vista psicologico ma anche fisico. Posso però dire che ne è valsa la pena. Il riconoscimento che l’Ordine degli avvocati di Pisa mi ha conferito è riuscito a rendere meno amaro il ricordo".
Lei è un avvocato ma anche una nota giornalista televisiva. Ha dovuto combattere anche contro i ’pregiudizi’?
"Il giornalismo è, forse, la mia più grande passione; ha sempre rappresentato il mio sogno nel cassetto. La possibilità di raccontare le vicende sportive legate alla squadra della mia città mi diverte e mi onora; ultimamente, mi è stata data anche l’opportunità di collaborare con la redazione del TG locale e questa rappresenta indubbiamente un’occasione".
Il rapporto Censis del 2022 sottolinea come un avvocato uomo guadagni in media il doppio di una donna. Percepisci, in qualche modo, questa disparità?
"Fortunatamente siamo lontani dagli anni in cui alle donne era preclusa l’iscrizione all’albo degli avvocati, ma è innegabile che vi siano ancora tanti passi in avanti da dover fare per addivenire ad una concreta e reale parità di genere. Vi sono indubbiamente ancora tanti pregiudizi culturali che si traducono in una diffusa percezione secondo la quale l’avvocato di sesso maschile è da considerarsi più autorevole e “accreditato” di una Collega; lo si avverte nelle aule dei tribunali, negli Uffici pubblici, nelle varie realtà imprenditoriali con cui spesso ci interfacciamo. Però...".
Dica.
"Non smetterò mai di sognare e di lottare per una parità di genere che non solo si traduca in un’eguaglianza strutturale, ma anche economica; lo devo alla me bambina che non riusciva ad essere indifferente di fronte alle ingiustizie e che certamente non riesce ad esserlo neanche ora".
Qual è il suo sogno lavorativo?
"Sinceramente? Devo ancora scoprirlo".