
SAN PIERO A GRADO
La guerra e in rincari - non più il Covid - pesano anche sulle sagre. L’annuncio è delle scorse ore: niente sagra del pinolo a San Piero a Grado che mette in fila, così, il terzo stop dopo le due edizioni annullate a causa del coronovirus. Stavolta ad aver fatto gettare la spugna al comitato organizzatore – che stava lavorando per la 41esima edizione già fissata per i primi due week end di luglio – sono state le ripercussioni della guerra in Ucraina. Prezzi alle stelle e nessuna garanzia su approvigionamenti e forniture. Qualche esempio? "Olio di semi, indispensabile per le patatine fritte che serviamo in quantità industriale ma anche per i frati che cuciniamo a ciclo continuo, e poi la pasta. Il motivo è la difficoltà nell’approvigionaento del grano: i fornitori - spiega Roberta Orsini, segretaria dell’associazione Sagra del Pinolo di San Piero a Grado - non ci hanno potuto dare garanzie e rischiavamo di procedere con gli ordini - a cui abitualmente provvediamo tra marzo e aprile -, organizzare tutto e poi non essere in grado di offrire il servizio. Non solo: i rincari sono pazzeschi. Riguardano sia alcuni prodotti alimentari - oltre il 30% in più per alcuni generi - ma anche piatti, bicchieri e tutto quello che deve essere acquistato in materiale riciclabile e biodegradabile i cui prezzi sono letteralmente raddoppiati".
A rendere pubblica la notizia (attraverso il social) è stata proprio la segretaria Orsini ’collezionando’ commenti e reazioni. "La sagra manca e in paese questa assenza si sente ancora di più. Tra l’altro quest’anno avevamo pensato di introdurre alcune novità. Serate nuove, variazioni nel menu, progetti. La sera che è stato deciso di annullare tutto, lo ammetto: sono tornata a casa dopo la riunione piangendo. Ma i rischi erano e sono veramente troppi. L’associazione ha sempre perseguito scopi benefici e anche in questi due anni di stop non ci siamo fermati, sostenendo per esempio la scuola prima di San Piero a Grado. E continueremo a farlo. E’ proprio per non disperdere e poi donare le risorse che abbiamo a disposizione che abbiamo deciso di cancellare la sagra. E’ comunque nostra intenzione organizzare qualcosa in estate, sul prato della sagra, per mantenere vivo il legame con la popolazione e con chi ci ha sempre seguito nelle nostre iniziative".
Francesca Bianchi