"E’ l’Università ad invadere il campo dei medici ospedalieri e non viceversa. Vogliamo pari dignità e pari opportunità di carriera": dice Gerardo Anastasio segretario regionale dell’Anaao sindacato dei medici ospedalieri. Lui risponde al segretario regionale della Cisl funzione pubblica-Università, Massimo Cagnoni che tra le varie cose, ha detto: "L’Anaao non è un’associazione di categoria del settore universitario, è, infatti, una associazione di medici ospedalieri e Anastasio non è un docente universitario, bensì un medico ospedaliero. Sicché sarebbe legittimo chiedersi con quali certezze Anastasio possa esprimere un giudizio tanto severo rispetto alla didattica e alla ricerca dell’Università di Pisa".
Le "ostilità" tra camici bianchi non sembrano cessare, ed Anastasio: "La scomposta e stizzita reazione alla mia intervista sull’università del segretario Cisl Università, dimostra che è stato toccato un nervo scoperto. Quelli che ho riportato non sono "miei giudizi" ma dati pubblicati dal Censis e dalla medesima istituzione internazionale (The World Reputation Ranking) citata dall’ateneo pisano che ha ispirato il mio intervento".
Il numero uno dell’Anaao regionale continua: "La valutazione della qualità dei sistemi più corretta è quella effettuata da terzi, siano essi agenzie, enti certificatori o il semplice cliente e si fonda sui dati. L’autoreferenzialità basata su giudizi personali e affermazioni prive di riscontri oggettivi, come quelle contenute nell’intervento di Cagnoni, non è presa in considerazione. Il rapporto tra personale ospedaliero ed universitario all’interno delle aziende miste si dovrebbe basare sul reciproco rispetto e sulla collaborazione, riconoscendo pari dignità e pari opportunità nello sviluppo di carriera ad entrambe le componenti".
Ed ancora sul rapporto camici ospedalieri ed universitari, Anastasio: "Ogni giorno siamo noi ad assistere a continue invasioni di campo da parte dell’università, che rivendica apoditticamente il proprio primato e conseguentemente la direzione delle strutture, anche al di fuori delle aziende di riferimento previste dalla legge 517/99, come dimostra il maldestro tentativo di stipulare accordi illegittimi con l’azienda sanitaria nord ovest".
Carlo Venturini