MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

"La guerra fra camici adesso deve finire"

La Cisl Università replica ad Aanao: "Basta con le invasioni di campo"

Massimo Cagnoni, Cisl Università

Massimo Cagnoni, Cisl Università

"Il modo di fare di certi rappresentanti sindacali ospedalieri getta discredito sul lavoro delle Scuole di medicina nelle aziende ospedaliere universitarie e, di riflesso, mina il sistema sanitario nazionale. Questa guerra tra camici deve finire". La guerra deve finire, ma intanto le battaglie continuano. È infatti scontro tra la segreteria regionale della Cisl Università e il segretario del sindacato dei medici Anaao Gerardo Anastasio, che il 25 febbraio, sulle colonne de La Nazione, ha espresso un giudizio critico sulla qualità della Scuola di Medicina di Unipi. Anastasio aveva infatti spiegato che la scuola medica pisana era "soltanto 28esima tra le 40 facoltà prese in esame e che "i grandi investimenti nella ricerca potrebbero non offrire il miglior supporto agli studenti". Parole che hanno alterato il segretario regionale della Cisl Università Massimo Cagnoni, che si è chiesto come mai Anastasio, "che è un medico ospedaliero", esprima un giudizio "così severo su questi temi, con continue invasioni di campo che minano la ricerca della massima integrazione tra sistema universitario e dell’ospedale".

Nel merito della risposta, Cagnoni spiega che la valutazione del Sistema universitario "si basa su un complesso insieme di regole per assicurare la qualità del sistema dell’istruzione superiore, promuovere il raggiungimento di standard sempre più elevati, orientare la distribuzione delle risorse pubbliche e qualificare l’attività delle istituzioni nel contesto internazionale. In quest’ottica - prosegue il segretario - le Aziende ospedaliero-universitarie (Aou) forniscono agli atenei il supporto per insegnare le materie cliniche, sviluppare la ricerca scientifica, e trasformano gli studenti nei professionisti della salute del domani".

In funzione di questi obiettivi, il segretario lamenta che la "’crociata anti universitaria’ da parte di alcune associazioni ospedaliere mina il sistema sanitario nazionale e, se questa deriva non si fermerà, fa presagire scenari futuri devastanti". E già il presente, a quanto dice la Cisl Università, non è particolarmente roseo per i camici bianchi: "c’è stato un peggioramento dei rapporti tra il personale ospedaliero e quello universitario, che hanno causato danni a didattica e ricerca. Basti pensare alle difficoltà riscontrabili nell’Aoup per impiegare sistemi tecnologici o ai percorsi complessi per ottenere un’approvazione del Comitato Etico Aziendale. O ancora - conclude Cagnoni - palesi ingiustizie come impedire agli universitari di andare alla mensa dell’Azienda con i colleghi ospedalieri alle medesime condizioni superando l’attuale sperequazione. Questa guerra tra professionisti deve finire".