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Elena Meini è stata scelta come candidata della Lega alla presidenza della Regione
di Gabriele Masiero
Le Lega rompe gli indugi e schiera Elena Meini come candidata di bandiera per le prossime elezioni regionali. Non c’è ancora l’investitura ufficiale del centrodestra ma intanto, in un colloquio con La Nazione, la capogruppo regionale manda messaggi chiari ai vertici nazionali di tutta la coalizione: "La Toscana non è persa, ricevo ogni giorno tante segnalazioni di cittadini scontenti del lavoro di Giani. Bisogna fare presto e prima scegliamo il nome del candidato del centrodestra e prima gli diamo la possibilità di essere legittimato a farlo e a illustrare il suo programma alternativo a quello del Pd e dei suoi alleati. Però, allo stesso tempo, non possiamo fare finta che il tema dell’intesa nazionale non esista". Insomma, non c’è solo l’opzione Tomasi sul tavolo.
"Noi riteniamo che in un quadro nazionale tutt’altro che chiaro, i tre partiti del centrodestra in Toscana abbiano classe dirigente. La Lega dopo un confronto interno ha espresso il mio nome, ma questo non significa che ci sia una rottura con gli alleati. Anzi siamo i primi a uscire allo scoperto anche prima dei nostri avversari, perché Giani per ora è solo il Governatore in carica ma ancora non il candidato del centrosinistra, né si è capito quale sia la coalizione che lo sosterrà. Insomma, i sondaggi non li guardiamo, preferiamo il confronto diretto con gli elettori".
Lei è pronta quindi a rappresentare la Toscana al tavolo nazionale?
"Portiamo come Lega il mio nome a quel tavolo e lo facciamo anche per proseguire un dialogo franco sui temi per cominciare a costruire un programma serio. La Lega, non è un mistero, ha posizioni diverse rispetto agli alleati su temi importanti come l’acqua, la multiutility e sulla riorganizzazione sanitaria. Ma la nostra non è una scelta contro qualcuno, anzi. E’ un contributo alla causa. Da oggi, infatti, proseguiremo con più forza una campagna di ascolto delle istanze dei cittadini che ci servirà a strutturare il programma e a portare in dote a quello che sarà, alla fine, il candidato designato dal tavolo nazionale del centrodestra anche un patrimonio di idee e proposte da inserire nel programma".
La sua designazione toglie dal campo Vannacci?
"Sì credo che Vannacci resterà al Parlamento europeo, è sicuramente un valore aggiunto e come ha dichiarato lui stesso contribuirà dentro la Lega ma non sarà candidato".
Dopo la candidatura di Susanna Ceccardi, ora tocca a lei. Un’altra pisana.
"Aspettiamo le decisioni del tavolo nazionale, ma il messaggio del centrodestra è comunque chiaro rispetto al Pd: a noi interessa davvero tutta la Toscana e non solo una parte".