GABRIELE MASIERO
Cronaca

La Limonaia ora splende: "Un luogo carico di storia restituito alla collettività"

Completato il restauro del Giardino di Palazzo arcivescovile a cura dell’Opera Primaziale Pisana: dopo decenni di incuria il prezioso recupero.

Il momento del taglio del nastro (. fotoservizio Enrico Mattia Del Punta/Valtriani

Il momento del taglio del nastro (. fotoservizio Enrico Mattia Del Punta/Valtriani

di Gabriele MasieroPISADa ieri il Giardino della Limonaia del palazzo arcivescovile è tornato patrimonio della città e fruibile a tutti. E’ stato infatti completato il restauro condotto dall’Opera della Primaziale Pisana: un giardino all’italiana tornato allo splendore settecentesco grazie a un investimento di circa 700 mila euro e che ora potrà tornare alla fruizione pubblica, di coloro che frequentano soprattutto l’archivio diocesano. "Per la città è una giornata storica - ha detto il presidente dell’Opera della primaziale, Andrea Maestrelli - perché abbiamo recuperato un ambiente prezioso per restituirlo alla collettività".

"Questo è un luogo carico di storia - ha ricordato – oltre che di straordinaria bellezza: tra il 1906 e il 1907 l’allora arcivescovo, il cardinale Pietro Maffi offrì gli spazi della Limonaia ai fratelli Antoni per impiantare una prima officina dove realizzare il loro monoplano, che nel 1912 compì la storica trasvolata Pisa-Corsica. Dopo questa esperienza non si hanno testimonianze di utilizzo della Limonaia e del suo giardino, che subì un graduale degrado fino ai bombardamenti della seconda guerra mondiale che danneggiarono gravemente le coperture degli edifici, lasciando pressoché intatti i muri perimetrali. Tuttavia dal 2001 questo luogo ospita l’archivio storico dell’arcivescovado che grazie anche al contributo della Normale ha ispirato un metodo di catalogazione fatto proprio da molte altre istituzioni accademiche".

Il Giardino della Limonaia, ha infatti osservato l’arcivescovo emerito Giovanni Paolo Benotto, "torna oggi a disposizione dei pisani e di quanti frequentano per studio o ricerca i locali dell’archivio che sono sempre rimasti aperti in questi anni, ma si pone anche come un luogo in più a disposizione di tutti per ospitare eventi culturali e iniziative pubbliche, oltre che alle visite pubbliche: modalità, tuttavia, che saranno decise dal mi successore monsignor Saverio Cannistrà che sarà ordinato vescovo di Pisa domenica 11 maggio".

Basta ricordare alcuni passaggi. "Desidero ringraziare l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto - ha aggiunto il sindaco, Michele Conti - perché, ora che è giunto al termine del suo servizio, possiamo dire che i suoi 17 anni di episcopato sono stati all’insegna non solo di guida spirituale per i pisani, ma anche per la sua capacità di portare a termine tanti importanti recuperi del nostro patrimonio storico-culturale, di cui quello odierno è soltanto l’ultima testimonianza".

Il riconoscimento del sindaco è al metodo-Benotto che, ha concluso lo stesso arcivescovo emerito, "rappresenta anche un passaggio di testimone per chi arriva: essere Chiesa al servizio del contesto in cui si opera e attenta ai bisogni concreti, spirituali, ma anche culturali della città".