
La magia di Sanremo tra musica ed emozioni sul palco di Ciclilandia
Sanremo è la nostra colonna sonora da più di settant’anni. Accompagna da sempre le nostre vite. E i nostri ricordi. Sfondo e gancio per gli aneddoti di ciascuno di noi. E quelle canzoni, anche a trenta o quarant’anni di distanza ci ‘sbloccano un ricordo’. Il parco di Ciclilandia per una sera sembra l’Ariston e ci guida in un viaggio sentimentale fatto di ricordi, amori, estati, amici, amanti, fidanzatini e fidanzatine e magari perfino qualche "due di picche". Che scandisce il tempo di oggi come allora scorrendo sulle note di un pianoforte, quello di Andrea Caciolli, che sabato sera allo show voluto da La Nazione e Notti di Talento, ha attraversato quasi 40 anni di musica italiana con eleganza e maestria. Stefano Sani e la sua impareggiabile voce ci hanno restituito la brillantezza degli anni Ottanta e quella "Lisa" che, in realtà, non è mai andata via. La pisana Anna Maria Fiorillo, in arte Daniela Davoli, ha ricordato i Settanta e quando non ancora diciottenne fu scelta a interpretare le canzoni di due mostri sacri della cultura italiana, Pier Paolo Pasolini e Dacia Maraini. Polo Mugnai, il curatore del libro "Sanremo che passione. I toscani al festival della canzone italiana" (Felici editore) ed Enrico Salvadori, uno degli autori, ci hanno raccontato pezzi di storia e di vita dei cantanti della nostra terra che a Sanremo hanno lasciato il segno: da Bocelli a Nada, dagli Homo Sapiens a Don Backy, passando per Marco Masini e Pupo, Irene Grandi, Riccardo Fogli, il lunigianese Toto Cutugno e tanti altri, ricordando (anche se non era toscano) un altro poeta della nostra musica, l’immenso Sergio Endrigo, e un toscano che se ne è andato via troppo presto ma che un segno indelebile lo ha lasciato anche al cinema: Francesco Nuti. Questo e molto altro nella notte di Ciclilandia: con l’omaggio floreale dell’assessore Paolo Pesciatini a Daniela Davoli: "Averla qui è una chicca su un cartellone che ho fortemente voluto e che mischia libri e musica, miscela la cultura, nella città che meglio di altre lo scorso anno nel centenario di Pasolini, come ci ha testimoniato sua cugina, l’attrice Graziella Chiercossi, ha saputo celebrarne il mito e la capacità di leggere il suo e il nostro tempo".
Gab. Mas.