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La missione del Comandante Alfa: "Insegnare ai giovani a non mollare"

Il carabiniere cofondatore del Gis ospite al Lions Club di San Miniato: "Alle nuove generazioni cerco di far capire il senso del sacrificio. Soldi facili e potere attirano i ragazzi. Mi hanno salvato i consigli di mio nonno".

Il nostro cronista Carlo Baroni con il Comandante Alfa

Il nostro cronista Carlo Baroni con il Comandante Alfa

di Carlo Baroni

SAN MINIATO

La missione speciale, ora, si chiama "Giovani": educare alla legalità, al rispetto, aiutarli a guardare con fiducia al futuro portando avanti un progetto di vita vero e sano. Il Comandante Alfa, il carabiniere più decorato d’Italia, ora pensa agli uomini e alle donne di domani dopo aver combattuto mafia, terrorismo ed essere stato in prima linea nell’Italia dei sequestri e delle bombe. Il militare, co-fondatore e punta di diamante del Gis (Gruppo d’Intervento Speciale) è stato ospite del Lions Club di San Miniato per raccontare cos’è Il Gis e quello che sta facendo ora: da una scuola all’altra, su e giù per lo Stivale, tra iniziative benefiche a favore dei bambini e delle strutture ospedaliere, a conferenze per presentare i libri in cui racconta cosa significa vivere nell’ombra a servizio dello Stato. Dietro il mephisto c’è un uomo che per oltre quarant’anni è stato protagonista di molteplici missioni in Italia e nei teatri di guerra.

Oggi lei continua a lavorare sodo, incontrando soprattutto, i giovani. Cosa racconta, quali valori condividete?

"Parlo delle mie esperienze cercando di far capire loro che con il senso del sacrificio e della dedizione non esistono obiettivi irraggiungibili: mai mollare, ma sfidare ciò che sembra impossibile".

Più volte lei ha detto che se non avesse trovato la strada dell’Arma, avrebbe corso il rischio di diventare un delinquente. E’ vero?

"Sono nato a Castelvetrano e ho trascorso l’infanzia in una Sicilia dove allora si percepiva l’assenza dello Stato e per la mafia era facile attirare a sé giovani per i soldi e potere. Sono nato nello stesso paese di Matteo Messina Denaro che quando è stato trasportato dagli uomini del Gis al carcere dell’Aquila ha detto: ‘salutatemi il comandante Alfa, mio compaesano’. Non era un gesto d’affetto, ma un messaggio. Gli ho dato la caccia per anni. Il mio rammarico è stato quello di non averlo arrestato io".

Cosa le fece cambiare idea e passare dall’altra parte diventando carabiniere?

"Certi episodi di bullismo di cui fui spettatore e i consigli di mio nonno".

Facciamo un passo indietro. Una data: 28 dicembre 1980. "Fu il battesimo di fuoco. Il Gis nasce ufficialmente nell’ottobre 1977. Ma io sono certo che nacque quel 28 dicembre a Trani. I terroristi delle Brigate Rosse riuscirono a sequestrare tutto il carcere di super sicurezza e la prospettiva sembrava volgere ad un epilogo drammatico. Furono ore convulse e drammatiche: la nostra irruzione risolse il caso".

Le dico un nome: Patrizia Tacchella

"La bambina che venne sequestrata e che dopo una lunga prigionia riuscimmo a trovare scovando il nascondiglio dei sequestratori".

Lei quel giorno si tolse il mephisto. Perché?

"Fu spontaneo. Non volevo spaventarla, dovevo tranquillizzarla. Ricordo che le dissi: ‘siamo carabinieri, ti portiamo a casa’. Le sue parole le ho ancora impresse nel cuore: ’Vi stavo aspettando’. Ecco queste sono le grandi gratificazioni che si portano a casa. Questa è la ragione per cui sono il Comandante Alfa".

Hai mai avuto paura?

"La paura deve esserci, deve esistere".

Parola d’ordine ‘proteggere’. Giusto?

"Sempre. Sono stato tre anni ad occuparmi della protezione del pm Nino Di Matteo, per evitare che facesse la fine di Falcone e Borsellino, studiando tecniche sempre più avanzate e formando gli uomini migliori".

Ora c’è anche l’Accademia Comandante Alfa. Cos’è?

"Un luogo dove si trasmettono valori, si insegnano il valore del sacrificio e della legalità, dove si offre una preparazione operativa che consenta di ottenere il miglior risultato con il minimo rischio e in totale sicurezza. Ad insegnare ci sono gli professionisti ed istruttori altamente qualificati". Insieme ad Alfa.