REDAZIONE PISA

La musica libera di Mazzoni incanta il Festival

La giovane compositrice e pianista: "La tecnologia ci ha salvato durante la pandemia e mi aiuta a sperimentare nuovi linguaggi"

 

Ha iniziato a suonare in quinta elementare per caso, giocando di nascosto con i tasti di un pianoforte in un’aula della sua scuola. Oggi Giulia Mazzoni – classe 1989, pratese di nascita ma fiorentina di adozione – è una compositrice e pianista riconosciuta a livello nazionale e internazionale, figura di spicco dell’11esima edizione dell’Internet Festival. Si è esibita ieri sera nella preziosa cornice del Casino dei Nobili di fronte al suo pubblico (sia in sala che in live streaming da casa), in conclusione del ciclo di incontri promosso da Traent.

Cosa rappresenta per lei Internet Festival?

"Internet Festival parla di futuro, ciò di cui abbiamo bisogno dopo il periodo buio della pandemia. Ho subito aderito con grande gioia all’iniziativa legata non solo alla tecnologia, ma anche alla bellezza. Il processo innovativo ha investito anche l’ambito musicale, i nuovi software, che uso per comporre, ne sono una prova. Nella mia musica tendo sempre a sperimentare e la tecnologia spesso mi viene incontro in questo".

E il rapporto con i social?

"È fondamentale. Sono cresciuta con questa realtà che uso per tenermi in stretto contatto con il mio pubblico. Uso Instagram per condividere lo spazio legato alla musica, ma anche quello più intimo che ispira ciò che scrivo attraverso il pianoforte che è la mia penna".

La tecnologia le è servita per mantenere un filo diretto con i tuoi fan durante la pandemia?

"La tecnologia mi è venuta molto in aiuto, regalando al pubblico alcuni concerti in streaming. Anche se il rapporto che si instaura dal vivo è totalmente diverso, ho percepito affetto e calore anche da chi mi stava seguendo da casa. Sperimentare questa nuova modalità di comunicazione è stata un’esperienza costruttiva. Ho partecipato anche al Piano City di Milano durante il primo lockdown insieme ad altri grandi nomi come Einaudi, Nyman e altri. Un’iniziativa in diretta streaming che ha raccolto centinaia di migliaia di visualizzazioni".

Com’è tornare a suonare dal vivo a Pisa?

"Ancora non ci credo è un’emozione fortissima, la paura che tutto questo svanisca c’è, ma è necessario avere fiducia nella scienza. Esibirmi dal vivo a Pisa dopo tanto tempo, in un luogo di inestimabile bellezza come il Casino dei Nobili, è un privilegio".

Cosa ha preparato per questa esibizione?

"Ho portato a Pisa le mie composizioni originali tratte dal mio disco di esordio ’Giocando con i bottoni’ e da ’Room 2401’, uscito con Sony Music in Italia, Cina e Taiwan, paesi ai quali sono particolarmente legata. Per il concerto al Casino dei Nobili ho preparato anche qualche sorpresa: Get lucky dei Daft Punk suonata in una versione che ho elaborato per pianoforte e un tributo a Philip Glass con Truman Sleep".

Per chi non la conosce, come definirebbe la sua musica?

"Si muove libera fuori dagli schemi, potremmo identificarla come pop strumentale con influssi provenienti da diversi linguaggi. La mia musica è senza dubbio minimalista: ridurre il materiale per creare un linguaggio comprensibile a tutti".

Abbiamo parlato di futuro, ci sono novità in arrivo?

"Ho in cantiere il nuovo disco che dovrebbe uscire nel 2022, il piano sarà sempre il protagonista, ma ci saranno delle sorprese...".

Ilaria Vallerini