La nipote di Matteotti all’istituto a lui dedicato

Elena Matteotti, nipote di Giacomo, ospite all'Ipsar Matteotti per commemorare il centenario dell'omicidio del nonno. Un incontro emozionante per sensibilizzare i giovani sui valori della democrazia e della libertà.

Elena Matteotti, nipote di Giacomo, sarà ospite dell’Ipsar Matteotti nel centenario dell’omicidio del nonno. La 64enne nipote del parlamentare socialista assassinato dai fascisti, è stata invitata giovedì 30 maggio all’istituto dal dirigente scolastico Salvatore Caruso per "lanciare un messaggio ai ragazzi su libertà e democrazia, su cui non bisogna mai abbassare la guardia al di là dei tempi". "Organizzare quest’incontro nel centenario della morte di Giacomo Matteotti è una grande soddisfazione - spiega Salvatore La Lota, insegnante dell’istituto - alla quale si aggiunge l’emozione di far incontrare la nipote di Matteotti ai ragazzi, che spesso non conoscono i personaggi storici cui le scuole sono intitolate".

Un ricongiungimento, quello di Elena Matteotti, oltre che storico anche emotivo, perché affonda le radici nella storia della famiglia, legata alla città di Pisa. La moglie di Giacomo Matteotti era infatti la pisana Velia Titta, sorella del cantante Titta Ruffo. "E’ come se la nipote di Matteotti - spiega - tornasse a casa per parte della nonna paterna". Un incontro che serve ai giovani "per riscoprire il valore della democrazia che bisogna sempre preservare al di là dei tempi. I ragazzi - contina La Lota - entreranno in contatto con una dimensione che riporta in auge i valori della giustizia, dell’onestà e soprattutto della libertà che deve essere propugnata al di là di ogni tempo. Sottolineiamo anche il valore della democrazia in vista del voto anche se chiaramente non si tratta di un incontro politico". In occasione dell’incontro, che si terrà nell’aula magna alle 9 del 30 maggio, Elena Matteotti realizzerà un intervento dal titolo "Il mio Giacomo". Successivamente, gli studenti dell’ipsar Matteotti terranno uno spettacolo in due momenti: una conversazione tra Giacomo e la moglie e la rievocazione del discorso che Matteotti pronuncio il 30 maggio alla camera in cui denunciava i brogli elettorali e che lo portò all’arresto e poi all’uccisione. Mario Ferrari