Poter giocare a pallone con i genitori non è facile per i figli dei detenuti, quasi un sogno di difficile realizzazione. Così a Pisa, all’interno della carcere Don Bosco, si è svolta la "Partita con mamma e papà", iniziativa che promuove incontri tra genitori detenuti e figli, organizzata da "Bambinisenzasbarre" in collaborazione con il Ministero di Giustizia e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. L’evento è parte di un progetto che coinvolge numerosi istituti penitenziari italiani, ha visto una grande partecipazione nel carcere pisano, dove genitori e figli hanno condiviso ore di svago e spensieratezza sul campo da gioco. L’edizione 2024 aveva anche un significato particolare, celebrando i dieci anni della firma della "Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti", che quest’anno viene presentata anche a livello europeo grazie alla rete Children of Prisoners Europe (Cope). La giornata ha puntato a sensibilizzare sull’importanza dell’inclusione sociale e della tutela dei diritti dei bambini, spesso vittime di pregiudizi e discriminazioni a causa della condizione dei propri genitori. La gara si è svolta grazie all’impegno del Comitato provinciale Ansmes e dell’area pedagogica della casa circondariale. Tra le autorità presenti, anche l’arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto, che ha condiviso momenti di dialogo e vicinanza con i presenti prima dell’inizio dell’incontro. I genitori, in maglia azzurra, si sono schierati contro i loro figli, in maglia gialla, sotto l’arbitraggio di Ludovico D’Agostino della Sezione Figc ‘Gianni’ di Pisa. Il risultato finale ha sorriso ai giovani che, tra risate e abbracci, hanno sconfitto i papà in una partita dove a vincere è stato soprattutto il ‘terzo tempo’, per dirla in gergo rugbistico. Dopo la partita infatti, un’abbondante merenda nella sala polivalente ha coronato il pomeriggio. Salvatore Caruso, dirigente dell’istituto alberghiero "G. Matteotti", ha messo a disposizione personale e risorse per una merenda da ricordare, offrendo un altro momento di condivisione per genitori e figli. La giornata si è conclusa tra sorrisi, abbracci e saluti emozionati. Anche se alla fine del pomeriggio ciascuno ha ripreso il proprio cammino, l’esperienza ha donato a tutti, e soprattutto ai bambini, ore di serenità, creando ricordi preziosi per chi vive una realtà difficile e spesso segnata dall’assenza. Questo evento è stato un piccolo, grande esempio di quanto sia importante sostenere il diritto dei bambini a vivere momenti di normalità e vicinanza affettiva, ricordando che "i diritti dei grandi cominciano dai diritti dei bambini".
Michele Bufalino