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"La politica impari a star di lato e a premiare le competenze"

Il ministro Orazio Schillaci: "Siamo il governo che ha investito di più destinando 130 miliardi al fondo sanitario nazionale. Ma le regioni devono gestirli meglio".

"La politica impari a star di lato e a premiare le competenze"

di Gabriele Masiero

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"Siamo il governo che negli ultimi anni ha investito di più in sanità destinando oltre 130 miliardi al fondo sanitario nazionale, quindi non è solo un problema di risorse ma anche di organizzazione manageriale per gestirle meglio e questo da oltre 20 anni compete alle Regioni. La politica impari a stare più di lato in sanità e a premiare le competenze e non solo la tessera di partito. Da medico preferirei affidarmi a un primario bravo e capace piuttosto che a uno scelto per la sua appartenenza politica". Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, sceglie la platea delle Officine Garibaldi, dove ha incontrato eletti e dirigenti toscani di Fratelli d’Italia (che gli hanno consegnato un dettagliato memorandum), per mandare un messaggio anche al presidente della Regione, Eugenio Giani, che in mattinata all’inaugurazione dell’anno accademico aveva sollecitato la necessità di altre risorse per far fronte alle criticità. "Le figure apicali vanno scelte nei diversi ruoli - ha spiegato - in base alle competenze di ciascuno e non per altre ragioni. La politica dovrebbe valorizzare le professionalità degli operatori sanitari anche gratificandoli di più per aumentare il numero di coloro che scelgono di lavorare nel pubblico contribuendo così a sfoltire le liste di attesa e il ricorso a strutture convenzionate per eseguire gli esami".

"Ci sono 122 unità dirigenziali all’interno dell’Aoup tra Unità operative e Sezioni Operative a valenza Dipartimentale - attacca il consigliere regionale, Diego Petrucci - a fronte di meno di 1.100 posti letto: ciò significa che c’è un’unità dirigenziale ogni 89 posti letto, non accade in nessun altro ospedale italiano. E’ chiaro, quindi, che l’obiettivo della Regione non è dare risposte ai pazienti ma quello di dare risposte agli ‘amici’". Schillaci commenta anche la proposta del neosegretario regionale del Pd, Emiliano Fossi, di introdurre un Superticket per chi ha redditi più alti. "Quello di far pagare i più ricchi non l’avevo contemplato, bisogna vedere quali sono le risorse in campo. Bisogna capire bene ciò che serve e a chi serve e investire molto in prevenzione per far si che ci siano meno malati". Il tema dei bilanci regionali e del principio costituzionale del diritto alla salute, sul quale ha concentrato il suo intervento istituzionale all’ateneo, non sfugge al ministro: "Nelle Regioni il budget per la salute ammonta tra il 70% e il 90% del bilancio complessivo" e in vista dell’autonomia, "credo che serva una guida centrale del ministero e che vadano aiutate le Regioni che sono più in difficoltà, promuovendo invece i modelli virtuosi di quelle che amministrano bene".

Intanto però servono medici e Schillaci annuncia "che sulle modalità di accesso alle facoltà di medicina stiamo cambiando qualcosa ma paghiamo gli errori di programmazione fatti nei 10 anni precedenti e vedremo gli effetti di queste novità tra qualche anno secondo la durata del corso di studi: il problema però ce lo abbiamo adesso con una gobba pensionistica importante nei prossimi due-tre anni e dobbiamo trovare soluzioni rapide". Infine, il Covid: "La pandemia è in una fase molto buona, i casi sono in costante diminuzione". E sulla gestione dell’emergenza annuncia che "a breve sarà costituita una commissione parlamentare".