Una protesta sulle note della lirica, con decine di operatori e maestranze teatrali, è andata in scena sotto il Comune lunedì pomeriggio. Sui cartelli esibiti si legge la preoccupazione di chi attende di poter tornare a lavorare e chiede alla Fondazione Teatro di Pisa di mettere in campo azioni e iniziative. Alla protesta hanno anche partecipato i direttori artistici del Teatro Verdi, Silvano Patacca e Stefano Vizioli, gli stessi che in questi giorni con la presidente della Fondazione, Patrizia Paoletti Tangheroni stanno lavorando per garantire la ripresa delle stagioni teatrali e per gli eventi estivi programmati al Giardino Scotto. Il grido di artisti e maestranze è arrivato all’orecchio dell’ex sindaco Marco Filippeschi, che sottolinea: "Non era mai accaduto. Pochi sanno che il Comune ha imposto al Teatro Verdi di rimanere chiuso fino alla fine dell’anno, con i dipendenti in cassa integrazione, per risparmiare e ripianare così il buco di bilancio". Un buco che appunto il nuovo Cda del Verdi ha ereditato dal passato. Contatta da La Nazione, Patrizia Paoletti Tangheroni si tiene lontana dalle polemiche della protesta e conferma il lavoro che assieme ai due direttori artistici, Vizioli e Patacca, sta portando avanti per restituire ai pisani il loro teatro e mettere gli operatori e le maestranze nelle condizioni di poter tornare in scena e in sicurezza. Il Teatro Verdi ha difatti già riaperto gli uffici, mentre sono già in programma 31 serate al Giardino Scotto per l’estate. Un luogo pieno di potenziale e per anni snobbato, tenuto lontano dagli eventi culturali. Per l’autunno, invece, sono già in cantiere almeno due recite di prosa e un’opera, fra dicembre e gennaio, confermano dal "Verdi".
CronacaLa protesta degli operatori