La resilienza di Sabatino. Il segretario resta in sella in vista delle regionali

La direzione provinciale Pd riunita al circolo di San Frediano a Settimo. Intervento fiume di Nardini, la replica di Mazzeo, il partito non si sfalda. .

La resilienza di Sabatino. Il segretario resta in sella in vista delle regionali

La direzione provinciale Pd riunita al circolo di San Frediano a Settimo. Intervento fiume di Nardini, la replica di Mazzeo, il partito non si sfalda. .

Chi si aspettava la spallata decisiva al segretario Oreste Sabatino nella direzione provinciale del Pd, lunedì sera al circolo Arci di San Frediano a Settimo, ha dovuto ricredersi. I dem hanno litigato ma alla fine non sono andati in frantumi, né alla conta. Ma la discussione è stata aspra e non ha risolto tutti i problemi sul tappeto, molti dei quali, anzi, restano ancora ferite aperte e sanguinanti. A cominciare dai rapporti interni tra le due componenti del partito e dei principali alfieri di queste componenti: Alessandra Nardini per la sinistra dem e Antonio Mazzeo per l’area riformista. Alla fine però la direzione provinciale, cui hanno partecipato oltre 50 membri, si è chiusa ordinatamente e senza ulteriori strappi con Sabatino che ha rintuzzato gli attacchi e invocato "da settembre una franca discussione sui temi" soprattutto in vista delle elezioni regionali. Eppure, non tutto è filato liscio. Nardini ha criticato (con un intervento fiume, ha detto chi c’era) aspramente il segretario, pungendo, però, più la persona che la sua linea politica. Mazzeo ha replicato mettendo sul tavolo i temi e non i nomi e invitando tutti a lavorare, davvero e non solo con dichiarazioni a mezzo stampa, per l’unità. È toccato, dunque, a Sabatino provare a rimettere in fila le questioni, incassando, almeno apparentemente, un momentaneo patto di non belligeranza della componente lettiana (che oggi sta con Schlein). Anche perché, ha sottolineato con chiarezza il segretario: "Oltre questa segreteria c’è solo il commissariamento del partito che sarebbe una sconfitta per tutti, e ndebolirebbe il partito a Firenze e a Roma". Lo spauracchio del partito decapitato e commissariato in un momento in cui dovrebbe lavorare alle candidature per il consiglio regionale, pare avere spinto molti, anche a sinistra, a raffreddare il clima e attendere le prossime mosse. La pace non c’è ancora, ma gli schleiniani hanno scelto di mettersi in attesa. Dopo la pausa estiva, hanno pensato in molti della sinistra dem, sarà Sabatino ad avere "l’onere e la responsabilità di fare la prima mossa politica e noi valuteremo se ci sono spazi di convergenza oppure no". I temi sul tappeto non sono tra i più facili da superare: piano regionale dei rifiuti, multiutility, base militare, aeroporto e potenziamento della linea ferroviaria con Firenze. Il tutto condito da una domanda di fondo: si lavora per l’interesse dei pisani o si gioca di sponda per ottenere utili "benedizioni" fiorentine a ipotesi di candidature regionali?

Gab, Mas.