La rinascita dei Cavalieri. Una piazza tesoro d’arte. Sì al piano di valorizzazione

Pisa, l’iniziativa è stata ideata e messa a terra da Fondazione Pisa e Normale. Il soprintendente: "Un cantiere-museo che deve essere aperto al pubblico".

La rinascita dei Cavalieri. Una piazza tesoro d’arte. Sì al piano di valorizzazione

La rinascita dei Cavalieri. Una piazza tesoro d’arte. Sì al piano di valorizzazione

di Gabriele Masiero

La Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri, a Pisa, è uno scrigno di tesori che, negli ultimi anni, è troppo spesso chiusa al pubblico per gli acciacchi del tempo. Custodisce al suo interno testimonianze di pregio della Pisa medicea di valore assoluto. È un monumento tra i più importanti della città che da anni, a intervalli più o meno regolari, resta off limits a chiunque.

Ora, nell’ambito del progetto di valorizzazione di Piazza dei Cavalieri, frutto di un’intesa tra Normale e Fondazione Pisa, l’idea del soprintendente pisano, Valerio Tesi, è quella di replicare quanto avvenne con lo scavo delle navi romane a San Rossore, una delle principali scoperte archeologiche del Novecento, creando nella chiesa una specie di cantiere-museo aperto al pubblico. "Sono già in corso – spiega Tesi – due piccoli interventi di restauro per valutare lo stato di conservazione del cassettonato ligneo della chiesa, che purtroppo sta peggio di come immaginavamo, ma un monumento del genere non può restare chiuso e quindi consentiremo visite guidate a piccoli gruppi già a partire dalle Giornate Europee del patrimonio culturale in programma a settembre e poi per apprezzare anche i lavori di restauro in corso".

Intanto, il progetto di valorizzazione storica voluto da Normale e Fondazione Pisa è esteso a tutti gli edifici e alla piazza stessa. E ha l’obiettivo di raccontare a studiosi e turisti la storia di un luogo che fin dal 1288 è il luogo centrale della vita civile, politica, religiosa e culturale cittadina. Un sito internet dedicato mette insieme scienza e divulgazione svelando i segreti dei palazzi che si affacciano su piazza dei Cavalieri, ridisegnata da Giorgio Vasari per volontà di Cosimo I: Palazzo della Carovana, la chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri, Palazzo della Canonica, Palazzo dei Dodici, oltre al Palazzo dell’Orologio e alla chiesa di San Rocco.

Alla tavola rotonda “La piazza: spazio politico, artistico e narrativo“ con Lucia Simonato (Scuola Normale, responsabile scientifica del progetto di valorizzazione della piazza), Giuseppe Marcocci (storico dell’università di Oxford) e Dominique Poulot (storico della Sorbona), ha partecipato anche la direttrice di Qn La Nazione il Resto del Carlino Il Giorno, Agnese Pini: "La piazza – ha detto – in epoca contemporanea incarna l’identità di popolo, nazione e patria di un Paese, prima era il luogo fisico di una comunità oggi è spesso soppiantata dalle ‘piazze’ virtuali che però non rappresentano il noi ma un insieme di io individuali". "Abbiamo cercato di valorizzare per piazza dei Cavalieri – aggiunge Lucia Simonato – anche l’aspetto esperienziale, studiando come si è svolta la vita al suo interno nell’arco dei secoli. Questo nuovo approccio certamente ha arricchito la nostra ricerca scientifica di inediti quesiti, ma ha anche permesso di creare un ponte tra la percezione odierna (da parte della comunità cittadina e dei turisti) e la percezione storica della piazza, rendendo la sua conoscenza più affascinante e immersiva".

"Le piazze da secoli raccontano – conclude Marcocci – il rapporto tra il potere e la popolazione. E lo fanno attraverso un’iconografia che ci aiuta a leggere, con gli occhiali della storia, le trasformazioni e stratificazioni della società, dal passato ai giorni nostri. Penso alla rivolta di Masaniello a Napoli raffigurata da un pittore campano, ma anche alla complessità multietnica di una piazza di Lisbona rappresentata da un autore portoghese".