"Nei sei anni di mandato il mio obiettivo sarà rendere Pisa il centro universitario di riferimento almeno del Sud Europa. In sinergia con gli altri atenei e centri di ricerca cittadini dobbiamo puntare a portare il Sistema Pisa il più in alto possibile". Un obiettivo ambizioso quello di Nicola Vitiello, professore ordinario di bioingegneria che da mercoledì è stato nominato nuovo rettore della Scuola Sant’Anna.
Originario della provincia di Napoli, 42 anni ancora da compiere, Vitiello è il più giovane rettore dell’ateneo. "Un uomo fortunato", si definisce, per le possibilità che ha ricevuto dai suoi genitori (il padre operaio diventato imprenditore e la madre bidella), per l’amore che lo lega alla moglie Marianna, con cui sta da 25 anni e con la quale ha avuto 3 anni fa il figlio Pasquale, e per le opportunità ottenute che lo hanno fatto arrivare fino alla Sant’Anna e, adesso, al suo vertice. La parola o’pportunità’ per lui è un vero e proprio mantra: "Sono le opportunità - dice - che hanno portato un bambino, con la passione per i robot nata guardando i Cavalieri dello Zodiaco, a costruire esoscheletri".
E a diventare rettore. Se l’aspettava? "Ancora non me ne capacito".
Il consenso che ha avuto parla chiaro, secondo lei da cosa dipende? "Penso che la Scuola abbia apprezzato molto l’atteggiamento nei confronti di tutte le categorie: atteggiamento proattivo, ascolto delle componenti della scuola e loro istanze e poi anche i contenuti programmatici. Tutto questo non toglie niente alla mia grandissima stima e amicizia per Arianna Menciassi, così come alla professoressa Sabina Nuti".
I suoi obiettivi di rettore? "Ogni rettorato si contraddistingue per delle priorità: io insisterò moltissimo sul sistema universitario pisano, ossia rafforzare rapporti con l’Università di Pisa e la Scuola Normale, ma anche Cnr, Virgo e tutti gli altri enti di ricerca. Voglio creare una sinergia per portare Pisa a essere il centro universitario di riferimento del Sud Europa. Manteniamo l’autonomia degli atenei ma facciamo squadra per rendere il polo pisano del sapere un riferimento".
Grande ottica internazionale. "Esatto, troviamo ed enfatizziamo i nostri punti di forza e di sinergia per portare Pisa più in alto possibile. Così si attrae quello stesso talento che rende il sistema della conoscenza e formazione pisano più performante. Abbiamo l’ambizione di ottenere il massimo prestigio internazionale, l’obiettivo sono i massimi livelli mondiali: le potenzialità di Pisa ce lo permettono ampiamente".
Formazione, ricerca e terza missione? "Per la formazione avvieremo una riflessione per verificare la necessità di nuove iniziative sia a livello di dottorato che laurea magistrale. Poi concentrerò le attenzioni su iniziative che possono favorire la ricerca di base far sì che i giovani guadagnino autonomia e sviluppino i loro temi. Infine, la mia esperienza di imprenditore sarà al servizio della Scuola per aumentare la capacità di fare terza missione e questo andrà di pari passo con una grande attenzione con tematiche di alta formazione".
La questione di genere? "Partiamo da basi solidissime dateci dalla professoressa Nuti: voglio potenziare gli eventi come le stem e tutto ciò che può favorire le opportunità e la crescita".
Lei è anche il coordinatore di Memo. È ormai parte del Dna della Sant’Anna? "Al 100%. La scuola ha nella sua missione fondativa essere una delle più grandi opportunità di premiare il merito per il Paese. Memo ha questa funzione e farò di tutto per potenziarlo. Alla Scuola Sant’Anna non ci interessa da dove vieni, ma se hai talento ti offriamo opportunità. Così è stato fatto con me, così farò io con tutti".