PONSACCO (Pisa) "La scuola è laica. Lo studio della Bibbia non può e non deve essere imposto in classe". E’ netto il giudizio di don Armando Zappolini sulle nuove indicazioni nazionali annunciate dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara per le scuole del primo ciclo, che propongono di includere la lettura della Bibbia nei programmi ministeriali. Una proposta che il parroco "no-global" di Ponsacco non condivide, sottolineandone il carattere "strumentale e ideologico". "Lo studio della Bibbia deve limitarsi all’ora di religione - prosegue don Armando -, chi vuole può frequentare il catechismo e la chiesa, ma la scuola è pubblica e laica e non deve mettere ai margini chi professa una fede diversa". A detta del parroco, le linee guida elaborate dalla commissione di esperti incaricata di redigere la nuova riforma non risponderebbero ai bisogni reali della scuola odierna "che deve affrontare molti problemi, anche sul piano dell’integrazione dei bambini e ragazzi di origine straniera". Secondo don Armando, dunque, le priorità sono altre. "Non c’è dubbio che la Bibbia possa essere uno strumento utile per conoscere meglio le nostre radici e la nostra cultura - precisa -, ma da qui a insegnarla in classe c’è un abisso, ed è un passaggio non ammissibile". La proposta del parroco è, piuttosto, quella di promuovere l’incontro tra culture diverse, "facendo conoscere ai nostri bambini le tradizioni dei loro compagni arrivati in Italia da altri Paesi, perché ciascuno rafforzi la sua identità ma sempre attraverso l’interazione e il dialogo con gli altri".
Cronaca"La scuola è laica. No imposizioni"