MICHELE BUFALINO
Cronaca

La stagione calda, itinerari estivi per musica e parole nell’Italia degli anni settanta

di Fabrizio Bartelloni e Francesco Bottai

Fabrizio Bartelloni e Francesco Bottai

Fabrizio Bartelloni e Francesco Bottai

Pisa, 10 ottobre 2024 - L’idea di una riflessione, lungo un percorso alternato di musica e racconto, sulla vita e l’atmosfera politica, sociale e culturale nell’Italia degli anni settanta nasce dalla convinzione condivisa che quel periodo di storia recente del nostro Paese, spesso liquidato con sinossi semplificatorie (“La stagione del terrorismo”, “Il decennio dell’austerity e e del compromesso storico”, “Gli anni dei movimenti prima e di piombo, poi”, “La storia di una rivoluzione mancata”, e così via), sia stato non solo uno spartiacque decisivo tra la società del dopoguerra e quella contemporanea, ma anche una sintesi e una dialettica, al contempo, tra idee e ideologie, innovazione e conservazione, avanguardismo e restaurazione, in cui si possono rintracciare temi, riflessioni, dibattiti e fermenti, anche artistici, di straordinaria attualità. Gli anni settanta italiani sono stati infatti certamente quelli della lotta politica, dura al punto da divenire armata, delle manifestazioni, delle contestazioni e del secondo movimento, del privato necessariamente politico, ma anche gli anni del femminismo e dell’emancipazione femminile, delle grandi battaglie per i diritti civili (divorzio, aborto, obiezione di coscienza), del pacifismo, dell’irrompere nel dibattito pubblico di temi fino ad allora pressoché ignorati come l’ecologia e l’ambientalismo (è del 1970 il primo “Earth day”, celebrato negli Stati Uniti). Sono stati poi, e quasi per conseguenza, gli anni dei cantautori. Quelli in cui si sono definitivamente consacrati i precursori del decennio precedente (Gaber, Jannacci, Guccini, De André e gli altri della c.d. “scuola genovese”) e affermate quelle ‘nuove leve’ che oggi consideriamo capisaldi della storia della musica leggera italiana come De Gregori, Conte, Dalla, Battiato, Gaetano, Ciampi e molti altri. Un decennio, insomma, incredibilmente fertile e fecondo in cui le canzoni hanno assorbito e restituito gli umori, le tensioni, le contraddizioni e le spinte che animavano e scuotevano la società civile, diventandone specchio e bussola. Da qui l’idea di una riscoperta, o meglio di una rivisitazione di quella “stagione calda”, attraverso un percorso ragionato tra le note e le parole degli artisti che ne sono stati protagonisti, che oltre all’intrattenimento offra anche l’occasione – in un Paese notoriamente privo di memoria come il nostro – per una riflessione su quanto la conoscenza del passato sia utile non solo per decifrare, ma anche per arricchire il nuovo, o presunto tale, che avanza. ****** La nostra proposta è quella o di un evento unico, della durata di circa 2 h, che condensi in sé un excursus sulla scena politica, sociale e culturale degli anni settanta, attraverso la formula, ormai collaudata, dell’alternanza tra racconto, dialogo e musica; oppure, in alternativa, quella di una piccola rassegna, strutturata su tre eventi, della durata di circa 1h e 30 ciascuno, con cui soffermarci in modo più specifico su alcune tematiche, indicativamente riassumibili in: - Il tema politico nella canzone degli anni settanta - Il tema sentimentale nella canzone degli anni settanta - I temi sociali nella canzone degli anni settanta