di Mario Ferrari
Tra navi, aerei, treni e automobili, il mezzo turistico più sostenibile è il camper. È questo il risultato della ricerca "Turismo in camper, l’impatto economico ambientale del camperista" realizzata da Ergo, spin off della Scuola Sant’Anna, a firma del professor Fabio Iraldo, ordinario di economia e condirettore del Sustainability Management Laboratory (Sum) dell’ateneo, in collaborazione con Caravanbacci, concessionaria di Lavoria specializzata nella vendita di camper. In particolare, lo studio del professor Fabio Iraldo rivela che il turismo itinerante rappresenta "un’alternativa a basso impatto ambientale rispetto alle tradizionali vacanze in auto e hotel: genera minori emissioni nell’ambito dei cambiamenti climatici, consuma meno risorse naturali e utilizza meno acqua. In questo contesto, il camper è un mezzo da considerare seriamente se si vuole ridurre l’impatto del settore turistico, uno dei più inquinanti".
Professore, come può il camper essere la soluzione?
"Innanzitutto deve considerare che l’inquinamento del settore turistico non dipende solo dall’impatto dei visitatori nelle località, ma anche e soprattutto dagli spostamenti. In quest’ottica, la vacanza in camper è una delle modalità che si è rivelata secondo la nostra ricerca a minor impatto ambientale".
Per quali aspetti?
"Confrontandolo con 10 giorni di vacanza in hotel, il camper offre dei vantaggi molto significativi di riduzione dell’impatto ambientale. Per dare alcuni numeri: il suo impatto sulle emissioni di Co2 è inferiore del 70%, sul consumo di risorse fossili del 64%, e sull’uso di risorse idriche del 73%".
E da cosa dipende?
"Innanzitutto dalla maggiore attenzione all’ambiente, alla gestione dei rifiuti e al consumo dell’acqua degli stessi camperisti, che abbiamo riscontrato dai nostri studi. Inoltre, il grande risparmio dipende dalla struttura che ospita il turista: il camper ottimizza gli spazi, il consumo di materiali da costruzione e ha dei consumi energetici per persona che sono più ridotti rispetto a quelli degli hotel. In più il camper è una struttura mobile, quindi non c’è necessità di usare auto private".
Ma non c’è il rischio di danneggiare l’apparato turistico?
"Sicuramente l’esborso economico del camperista non ha la stessa destinazione di quello del turista che va in hotel, la cui spesa va direttamente a beneficio agli albergatori. Però comunque il camperista mangia nei ristoranti e acquista nei supermercati e nei negozi artigianali. Il rischio non c’è".
E a livello personale?
"Sul lungo periodo di ammortizzamento delle spese per l’acquisto o il noleggio del camper, c’è un risparmio economico non indifferente. Questo, unito alla maggior tutela ambientale, rende il camper uno degli strumenti migliori per fare una vera differenza in vacanza".