
Una veduta dall’alto della Rocca della Verruca, fu. eretta dalla Repubblica di Pisa sul Monte Pisano nel XIII secolo su un sito preesistente dal 780
di Stefania Tavella
"Nessuna istanza sulla fruibilità della Rocca della Verruca che non sia stata precedentemente discussa con la proprietà sarà accolta". E’ netto Nicola Gualerci, l’investitore di Sasso Pisano che lo scorso dicembre ha acquistato la porzione della roccaforte medievale che ricade nel Comune di Vicopisano, a una settimana dall’assemblea pubblica organizzata dalle associazioni del territorio per discutere del futuro del fortilizio. Nello specifico, ciò che preoccupa la comunità è l’eventualità che il bene, ad oggi transennato per consentire la messa in sicurezza dell’area, possa perdere parte della sua fruibilità. Un’assemblea che ha fatto, però, i conti senza l’oste, dal momento che si è svolta senza il nuovo proprietario della Rocca. "La riunione, sulla quale ho avuto informazioni a posteriori dagli abitanti del luogo - spiega Gualerci in una nota a La Nazione -, ha essenzialmente riguardato la fruibilità del bene da attuare attraverso convenzioni-accordi con la proprietà privata, che, tuttavia, non è mai stata interpellata sul punto. Ciò preclude ad oggi qualsiasi accoglimento di istanze non previamente discusse con la proprietà".
Sulla questione è intervenuto anche il sindaco Matteo Ferrucci, spiegando le ragioni dietro la scelta dell’amministrazione di non esercitare il diritto di prelazione sul bene, luogo simbolico del territorio e teatro in epoca medievale di sanguinose battaglie tra Pisa e Firenze. "Pur essendo bassi i costi di acquisto - osserva il primo cittadino -, quelli necessari per i lavori sarebbero stati insostenibili per un piccolo Comune. In ogni caso, avremmo dovuto chiuderla immediatamente perché l’area non è sicura. Il nostro auspicio è che si possa lavorare insieme alla nuova proprietà per garantire la massima fruibilità dell’area. Noi siamo disposti a fare la nostra parte". Al momento, però, la strada appare in salita. L’assemblea dello scorso martedì, infatti, non ha lasciato indifferente Gualerci secondo il quale "ciò che emerge da questa situazione - si legge ancora nella nota - è che molte persone sono interessate esclusivamente alla fruibilità del luogo, in dispregio della tutela del patrimonio monumentale, ambientale e della sua conservazione". E l’investitore 46enne non risparmia neppure il primo cittadino, sostenendo come le sue dichiarazioni sull’accessibilità del fortilizio "generino false aspettative nella comunità tanto più che la proprietà privata non è stata al riguardo interpellata. Agire in questo modo rappresenta una ingiustificata mancanza di considerazione delle istanze del sottoscritto, nonché dei miei interessi. Rientra, infatti, nelle prerogative del proprietario quella di utilizzare e godere del bene, pur tenendo conto della specificità del luogo e delle indicazioni che saranno fornite dalla Soprintendenza, nel rispetto degli obblighi di conservazione e tutela del bene monumentale e del territorio che non intendo in alcun modo mettere in discussione".