"Bene l’istituzione della zona rossa, male che nel definire le vie attenzionate dal provvedimento siano state escluse alcune delle strade dove sono presenti situazioni di degrado e attività illecite". È una parziale bocciatura quella di Sandra Capuzzi, presidente del comitato di quartiere Le Stazioni, che interviene sulla decisione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, su istanza del sindaco Michele Conti, di istituire una "zona rossa" per due mesi nell’area della stazione di Pisa. Secondo Capuzzi, però, non è chiaro il criterio con cui sono state definite le vie scelte dal provvedimento. "Sono state escluse – spiega – via Vespucci, via della Spina e via Colombi. Strade che abbiamo mostrato nel sopralluogo fatto con la commissione consiliare, dove si evidenziano episodi di criminalità".
Tuttavia, c’è soddisfazione per il nuovo strumento adottato. "Siamo contenti e ringraziamo l’amministrazione – aggiunge Capuzzi – per l’attenzione mostrata al problema, ma vorremmo politiche continuative e non spot sui giornali". L’augurio dei residenti, infatti, è che la misura non si riveli un buco nell’acqua. "Come già successo con l’ordinanza anti-alcol – conclude la presidente del comitato – strumenti parziali, durati pochi giorni, che da soli non bastano e devono essere affiancati da controlli efficaci e investimenti". A schierarsi contro la zona rossa è anche il consigliere comunale del Pd, Enrico Bruni, che accusa il centrodestra di fare propaganda e di non aver promosso interventi capaci di ridisegnare quegli spazi a favore della residenzialità, del turismo lento e dell’inclusione delle diverse comunità.
"Dove sono finite le iniziative di inclusione come il Capodanno cinese – si chiede Bruni – o le agevolazioni a favore di nuovi residenti. Da pendolare passo ogni giorno da viale Gramsci, dove sono rimasto vittima mesi fa anche di un tentativo di scippo", racconta Bruni, che accusa l’amministrazione di aver calato bandiera bianca sul trasferimento della sala scommesse e sull’apertura di un presidio fisso delle forze dell’ordine, dopo "la fallimentare operazione dell’ufficio della polizia municipale". Il consigliere dem, inoltre, risponde alle dichiarazioni del deputato leghista Edoardo Ziello, che ha attribuito la responsabilità della situazione del quartiere al centrosinistra. "Non è intellettualmente onesto - dice -, il centrosinistra è da ormai 7 anni all’opposizione. Ziello dovrebbe fare un’operazione verità, invece che usare parole offensive e dal sapore di intolleranza e ammettere che i proclami autoreferenziali rispetto ai grandi traguardi ottenuti non sono bastati".
Sulla stessa linea anche il consigliere di Sinistra Unita, Luigi Sofia. "Le zone rosse – commenta – non sono la risposta. Servono interventi strutturali per la regolamentazione degli affitti, il rilancio del commercio e politiche culturali coraggiose. La sicurezza deve basarsi sulla coesione sociale, non sulla repressione". Enrico Mattia Del Punta