
L’abbuffata delle feste?: "Assaggiate tutto e poco"
Le maratone gastronomiche delle festività "impongono" vere maratone sportive svuota fegato. Ma c’è una luce in fondo al tunnel di quel inconfessabile senso di colpa per aver essere stati a sedere dalle 13 alle 17 per il pranzo natalizio. Partiamo però dall’assunto che la scienza non vada in vacanza e che sia malvagia come il mostriciattolo Grinch che vuole rovinare il Natale a tutti. Le tabelle della Società italiana di nutrizione umana sentenziano che per ‘bruciare’ una fettina di pandoro da 100 grammi, pari a 402 calorie, bisogna camminare a passo svelto per 1 ora e 42 minuti. Se l’innocua fettina di pandoro è preceduta da un sontuoso piatto di tortellini in brodo (100 gr), si sappia che l’apporto di calorie è di 506 e per smaltirle bisogna camminare 2 ore e 10 minuti. Tortellini in brodo dunque, e poi come secondo, l’immancabile cotechino con un po’ di lenticchie (i legumi servono qui per pulire la coscienza); le calorie saranno 487, che si smaltiranno dopo 5 ore 34 minuti di inattività, 2 ore di cammino o 1 ora e 22 di bici. Insomma, salire e scendere a piedi il Monte Serra può non bastare per smaltire un pranzo natalizio che inizia da prosecco di benvenuto, antipasti, vini e vin santo, amari e liquori vari che vengono lasciati fuori da questa lista calorica per non rintuzzare il dito nella piaga. Ma c’è una via di uscita (per chi ne voglia uscire) che ci viene data da Giusi D’Urso, biologa nutrizionista, docente a contratto del corso di laurea in nutrizione umana di Unipi.
"Dico ai miei pazienti: le feste durano 3-4 giorni massimo. Ma noi le facciamo partire da fine novembre con cene a cui è impossibile dire di no. Non diciamo di no perché il cibo è relazione e noi siamo animali sociali. Attraverso il cibo passa la condivisione e la relazione come è scritto in un bellissimo saggio su il cibo come via della relazione. Bene. Possiamo condividere anche altre cose, e cioè lo stesso camminare insieme, lo stesso scambiarci i regali mentre si va al museo. E poi dobbiamo recuperare davvero il senso del tempo: stare a pranzo dalle 13 alle 17 anche no. Che senso ha?". E poi veniamo al difficile rapporto quantità-varietà.
"Assaggiate tutto. Ma limitate le quantità. Assaggiare tutto vuol dire partecipare e relazionarsi con gli altri e far venire meno il senso di frustrazione. Soprattutto non saltate i pasti perché si arriva più affamati a quello successivo. I dolci avanzati mangiateli anche a piccole dosi la mattina. La quantità deve essere contenuta".
Veniamo all’attività fisica che non annovera il passare dal divano alla tavola e viceversa.
"Le vacanze sono vacanze. C’è bisogno di rilassarsi. Ponetevi degli obiettivi di attività fisica piccoli o raggiungibili senza sconfinare nello stress da prestazione. A Natale è controproducente cercare di migliorare le proprie perfomance sportive. Però non impigritevi, non dite a voi stessi: sto a casa perché tanto ho la cyclette. L’attività più sana è quella che si fa all’aria aperta anche col freddo. Non impigritevi ma non pretendete troppo in termini di attività sportivo-motoria, almeno durante le festività".
Carlo Venturini