
"Ladro ripreso dalle telecamere ma è inutile"
di Gabriele Masiero
PISA
"Le telecamere di sicurezza non servono a nulla. Perché non impediscono il reato ‘prima’ che avvenga, né ‘dopo’ per acciuffare il colpevole". E’ infuriato Gino Mannocci, avvocato ed ex consigliere comunale della Lega, che si sfoga su Facebook per una vicenda che lo vede vittima di un furto impunito. Come, del resto, è accaduto spesso. Andiamo per ordine: il 3 luglio l’ex consigliere leghista parcheggia il suo monopattino in via Mascagni, zona stazione. "Non in un posto a caso - precisa l’avvocato a La Nazione - ma davanti all’Hotel Milano e in pieno giorno in area coperta da telecamere di videosorveglianza urbana. Lo faccio proprio per sentirmi più sicuro. E invece qualcuno mi ruba il monopattino legato al paletto. Presento una circostanziata denuncia nella quale indico appunto il posto dove l’ho posteggiato, in una zona, davanti a un hotel, molto frequentata e vigilata da occhi elettronici".
Tutto inutile. Un mese e mezzo dopo, infatti, il pubblico ministero (Mannocci su Fb pubblica gli atti depositati il 22 agosto) , propone l’archiviazione nei confronti di un tunisino di 37 anni perché "gli elementi raccolti dalla polizia giudiziaria non appaiono idonei a sostenere l’accusa in giudizio".
L’avvocato ha ora 20 giorni di tempo (a partire dal 31 agosto quando riprenderà l’attività del tribunale dopo la pausa estiva) per opporsi alla richiesta di archiviazione, ma la vicenda resta, secondo l’ex consigliere, "un esempio dell’inutilità delle telecamere come deterrente per la microcriminalità, perché il tipo è stato ripreso, la polizia giudiziaria lo ha identificato e il magistrato archivia perché è necessario ‘un livello probatorio più consistente’: una presa in giro e tanti soldi sprecati in telecamere".
Ecco perché, osserva Mannocci, "è necessario applicare la mia mozione, approvata a maggioranza nell’aprile 2021, per istituire il nucleo volanti della polizia municipale". "Pattugliamenti costanti di agenti in scooter - conclude il legale - sono assai più efficaci della videosorveglianza, ma all’epoca l’allora comandante della municipale, Alberto Messerini, in una mail mi spiegò che quel servizio era impossibile da programmare per carenza di personale e perché i ciclomotori della municipale sono di cilindrata superiore a 125 cc e per guidarli occorre la patente civile e quella di servizio abilitante di cui la maggior parte del personale è sprovvisto. Non so se sia stato fatto qualcosa per superare quei motivi, ma credo che l’applicazione di quella mozione sia lo strumento più adeguato per andare concretamente incontro alle richieste di sicurezza dei cittadini evitando vuota propaganda politica".