L’affondo della minoranza: "E’ una crisi irreversibile": "Non sono solo capricci"

Ferrante (Pd): "Carroccio sempre più distante da sindaco e giunta". Auletta (Diritti in comune): "Dimissioni non per questioni organizzative".

PISA

"Le dimissioni di Ziello e Gennai provano definitivamente la crisi irreversibile della Lega pisana e dei suoi rapporti con il resto del centrodestra, con il sindaco e con la giunta. Abbiamo vissuto con sofferenza, in questi mesi, gli atti di arroganza politica di cui Ziello si è reso protagonista, a partire dalla pretesa di sconvolgere il calendario delle sedute consiliari e gli stessi orari degli uffici in funzione delle sue disponibilità e dei suoi impegni". Così il il segretario del Pd, Andrea Ferrante, va all’attacco per evidenziare le fratture interne alla maggioranza che, a suo dire, hanno avuto ripercussioni anche sui lavori in aula.

"Abbiamo letto e ascoltato le sue dichiarazioni provocatorie e inaccettabili su molti temi - ha aggiunto Ferrante riferendosi al parlamentare leghista - a partire da quelle che hanno riguardato la ferita subita da Pisa con le manganellate agli studenti del 23 febbraio. Per questo certamente non ne rimpiangeremo la presenza. Resta però il dovere, per un rappresentante delle istituzioni, di motivare e spiegare questa scelta, che ha evidenti ragioni politiche. Non possiamo certamente credere che la ragione sia il rifiuto di Conti a obbedire all’ennesimo capriccio, con cui Ziello e Gennai chiedevano un nuovo spostamento delle date di consiglio al venerdì. Da settimane, e in particolare in coincidenza con la mancata nomina di Paolo Migliorini a comandante della Polizia Municipale, assistiamo a uno stillicidio di distinguo, sgarbi e sgambetti. Ci chiediamo se proseguiranno e non possiamo non osservare come la legittimazione di questa maggioranza sia ora estremamente indebolita".

Anche i capigruppo del centrosinistra (Pd, Sinistra unita e La città delle persone) vanno all’attacco: "Assistiamo dall’inizio dei lavori del consiglio – osservano Matteo Trapani, Luigi Sofia e Paolo Martinelli – all’imposizione da parte della maggioranza di programmare tutte le sedute consiliari il lunedì eppure la mancata presenza del capogruppo leghista Ziello, in diverse occasioni ha ulteriormente pregiudicato la qualità del dibattito e l’efficacia della gestione del Consiglio, riflettendo un mancato rispetto verso le istituzioni e i cittadini di Pisa. Inoltre le sue dimissioni e quelle di Gennai portano alla luce l’ennesima spaccatura all’interno della Lega e del centrodestra che rappresenta un elemento di instabilità politica che merita di essere chiarito ai cittadini, i quali hanno il pieno diritto di conoscere le cause di tali divisioni e le loro potenziali ripercussioni sulla gestione della città in particolare rispetto ad alcuni progetti, quali ad esempio la tramvia, che ad oggi rimane solo un annuncio che risale addirittura all’inizio della scorsa consiliatura".

Secondo Ciccio Auletta (Diritti in comune), "dopo che il finto civico Conti ha confermato proprio in questi giorni il suo tesseramento per il 2024 alla Lega, i leghisti Ziello e Gennai si sono dimessi da consiglieri comunali, non per questioni organizzative, dall’elezione alla presidenza del consiglio di Bargagna (a discapito di Gennai) al clamoroso caso Migliorini (sponsorizzato da Ziello), passando per le vicende della Port Authority con la defenestrazione di Pisano fino alla gestione politica delle violenze delle forze dell’ordine contro gli studenti".