Premiati i vincitori del concorso letterario "Versi per l’anima", organizzato dall’associazione l’Alba e giunto quest’anno alla sedicesima edizione. Il concorso, articolato in tre sezioni (poesia, prosa, tweet, quest’ultima sezione sostenuta dalla famiglia Vitale), si è ufficialmente concluso domenica con la premiazione dei vincitori nella sede dell’associazione in via delle Belle Torri. A giudicare gli elaborati una commissione presieduta da Maria Velia Lorenzi, scrittrice e conduttrice del laboratorio "Esprimersi scrivendo", dalla presidente dell’associazione Diana Gallo e dagli scrittori Alessandro Scarpellini, Guido Martinelli e Cristiana Vettori.
Il ricavato sarà devoluto a sostegno delle attività socio-riabilitative dei percorsi di uscita dallo stigma della malattia mentale promossi dall’associazione. Ed ecco i vincitori. Per la prosa si è aggiudicata il primo premio Marika Allegrini con il racconto "Risveglio". Sul secondo gradino del podio Stefano Gelormini con "Fuori dai margini", seguito da Valentina Minasi con "Il libro di Less" che ha ottenuto il terzo premio. Menzione speciale, inoltre, per il racconto "Nomi" di Antonia Casini.
Per quanto riguarda, invece, la poesia ha vinto il primo premio Patrizia Nannetti con "Pugni nelle tasche", il secondo premio è andato a Genny Sollazzi con la poesia "Sono piccola". Sale sull’ultimo gradino del podio Veronica Pace con "Nostalgia". La giuria ha segnalato, inoltre, "Sono diventata brava" di Sara Vallejo Otero e "L’anima" del Centro residenziale "Matteo Remaggi".
Per la sezione Tweet, sostenuta dalla famiglia Vitale, si è aggiudicata il primo premio Lorella Nardi con "Foglia farfalla", seguita da Saverio Chiti al secondo posto con "Tempo". Terzo e ultimo premio è stato assegnato a Alessandro Civitella con "Monito".
"Per il 2025 - annuncia la presidente Gallo - l’associazione organizzerà un premio di opere collettive che sarà rivolto anche alle strutture residenziali, rsa, servizi che usano la scrittura a fini riabilitativi e alle scuole". Dal 2000 l’Alba si occupa di re-integrare persone che soffrono o hanno sofferto di un disagio psichico o psicologico tramite la creazione di uno spazio condiviso, aperto a tutti per promuovere l’abbattimento dello stigma legato alle malattie mentali.