STEFANIA TAVELLA
Cronaca

L’albicocca del futuro. Una scoperta tutta pisana

Si chiama ’Maria Pia’ ed è resistente ai cambiamenti climatici. Si coltiva ai piedi dei Monti Pisani. Coldiretti: "Ricerca fondamentale".

L’albicocca del futuro. Una scoperta tutta pisana

L’albicocca del futuro. Una scoperta tutta pisana

L’albicocca resistente ai cambiamenti climatici si coltiva ai piedi dei monti pisani. Si chiama Maria Pia ed è figlia della ricerca, frutto della collaborazione tra la facoltà di agraria dell’Università di Pisa ed una storica azienda agricola di Rigoli, nel Comune di San Giuliano. Una delle sue caratteristiche è proprio quella di essere resiliente tollerando anche inverni caldi, piogge abbondanti e sbalzi termini. Fattore importante, considerando gli eventi estremi che nel 2023 hanno penalizzato fortemente l’agricoltura e, in particolare, proprio la frutticoltura con il 23% di prodotto raccolto in meno in tutta la regione, secondo il rapporto di Coldiretti Toscana. "La ricerca - spiega la presidente regionale Cesani - è fondamentale per contrastare effetti cambiamenti climatici su agricoltura. Per questo, abbiamo attivato collaborazioni con Ibe-cnr, Crea e Valoritalia".

"Il nostro futuro alimentare - continua - dipenderà dalla nostra capacità di saper adattare le nostre aziende e le nostre coltivazioni agli effetti dei cambiamenti climatici selezionando e studiando varietà e colture resilienti, anche derivanti dalla genetica green, a condizioni molto mutevoli come inverni eccezionalmente caldi, per esempio quello che ci siamo appena lasciati alle spalle che si è classificato come il più bollente degli ultimi 70 anni, o lunghi periodi di siccità come quello drammatico del 2022". "Premesso che l’agricoltura è il settore economico più danneggiato dal clima - aggiunge - ma anche più impegnato per contrastare i suoi effetti, vanno in questa direzione le collaborazioni che abbiamo attivato già a partire dallo scorso anno con partner importanti del mondo della ricerca e della formazione, per esempio sul settore vitivinicolo, con l’obiettivo di supportare il processo di transizione e mitigazione ed aumentare la resilienza delle nostre aziende".

Per accelerare gli interventi di mitigazione mettendo a disposizione delle imprese agricole strumenti e conoscenza, Coldiretti Toscana torna a chiedere un maggiore impegno da parte delle istituzioni per accompagnare l’innovazione dall’agricoltura 5.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no Ogm. "Ma servono anche – conclude Coldiretti Toscana – investimenti strutturali".