Zerbonialtra parte, prima di giovedi sera - nonostante persino a queste latitudini si viaggi ormai ai ritmi tropicali di un’allerta arancio ogni 40 giorni (e non perché al Lamma son diventati tutti appassionati di ‘disaster movie’) - non era accaduto mai che si fosse presa neanche lontanamente in considerazione l’idea di chiudere le scuole di città. Non è accaduto a novembre e a dicembre scorsi, quando da Riglione in su preparavano i canotti, Marina era sott’acqua e volavano tetti e sassini. Allora non mancarono proteste per le chiusure a macchia di leopardo. Parliamoci chiaro, per un sindaco non è mai una scelta facile. A Livorno, dove, sotto un’allerta arancione, nel 2017 si contarono sette morti, il sindaco attuale chiude le scuole in automatico, tanto da esser diventato l’idolo assoluto degli scolari di ogni ordine e grado poco inclini allo studio. Qui a Pisa, venerdì mattina (prima che nel giro di un’ora o poco più l’Arno alzasse la cresta oltre il primo livello di guardia, ringhiando feroce sotto il Ponte di mezzo) c’era ancora chi pensava che fossero tutti impazziti, Il nostro sindaco Conti compreso. Poi, si son viste le camionette dell’esercito, i militari a montare paratie (o panconcelli che dir si voglia) e sacchini. E quando, sotto un muro di pioggia incessante, è scattata la chiusura dei ponti cittadini, escluso le Bocchette come unica via di fuga e di accesso alla città, anche gli ultimi scettici hanno iniziato a realizzare che forse "allerta rossa" significa pericolo reale, concreto, sotto casa. Sì, anche nel cuore della ztl. Ma ora che tutti, persino tra le Piagge e Borgo Stretto, hanno scoperto (o ri-scoperto) quanto è salvifico, e più o meno dove si trova, lo Scolmatore, non è vitale star lì a disquisire e litigare su chi lo costruì (gli albori della Prima Repubblica, politicamente, oggi sono tipo il pleistocene). Semmai ci sarebbe da ricordarsi di manutenerne le cateratte (nel 2017 testimone chi c’era, si rischiò davvero l’alluvione perché al momento di aprirle si scoprì che erano inceppate). C’è da pulirlo, lo Scolmatore, da rinforzarlo. Ah, e come ha detto bene la Prefetta, c’è anche da tenere puliti sponde e argini dell’Arno. Non vuol dire disboscarli. O se anche fosse, vuol dire rimuovere i tronchi dopo averli tagliati. Senza aspettare che li porti via la prossima piena.
CronacaL’allerta rossa dalla Ztl allo Scolmatore