
Massimiliano Poli, creatore dell’amaro Sesto Senso
A Calci, ecco un altro oro e non è per il colore dei pregiati olii ma per un amaro che sale sul tetto di Europa. Si chiama "Sesto Senso" ed è l’amaro medaglia d’oro al Concours International de Lyon 2025, un "bitter spirit" che ha battuto oltre cento concorrenti. Sesto Senso si basa su un’antica ricetta scritta su una pergamena rinvenuta in una vecchia chiave "cava" nella falegnameria del padre di Massimiliano Poli il creatore di Sesto Senso che ha innovato senza stravolgere quell’antica ricetta. Come nasce Sesto Senso?
"Una chiave antica abbandonata nel cassetto degli attrezzi di mio padre falegname. Durante una riparazione ad una finestra di una villa, sempre, a Calci mio padre trovò una chiave uguale alla sua vecchia, rugginosa e rotta in due. Tornato in falegnameria aprì il cassetto degli attrezzi e ebbe l’intuizione di romperla. Era una chiave cava, dentro c’era una ricetta misteriosa con il procedimento per un liquore. Era poco leggibile e manchevole di passaggi. Mio padre continuò con la falegnameria. Io ho portato avanti quell’intuizione sommandoci la mia".
Da quella pergamena di chissà quanti anni o secoli fa come si arriva al vostro amaro?
"Ci sono voluti tre anni. I tempi di infusione delle erbe e degli ingredienti non si fanno più come secoli fa".
Perché dice secoli fa?
"Ci sono tracce a Calci dell’antico amaro che facevano i monaci certosini. Non dico che il nostro sia l’amaro dei certosini ma un po’ di suggestione, ci sta. Mio nonno beveva l’amaro di paese e provò a descriverlo anche lui su un foglio ma era tutto poco leggibile".
Che amaro è Sesto Senso?
"Da degustazione. Gli ingredienti che posso rivelare sono arancia amara, alloro, cardamomo e china. È da degustazione molto simile al rhum si abbina bene con cioccolati con più del 70% di cacao e sta benissimo coi sigari".
Qual è il vostro mercato?
"Siamo una piccola realtà E ci rivolgiamo al nostro territorio, a Lucca e Livorno. Ci stiamo guardando intorno per sbocchi all’estero ma ora siamo contenti, fieri ed orgogliosi di essere chiamati l’amaro di Calci Questo oro non è solo un trofeo, è il simbolo di un percorso con radici solide e un orizzonte in continua espansione". Grande soddisfazione da parte di Cna Agroalimentare Pisa. "Questo oro premia non solo un prodotto, ma un ecosistema", sottolinea Sabrina Perondi, coordinatrice sindacale Cna".
Carlo Venturini