"Non siamo più abituati ad ascoltare. Non stiamo a sentire più niente e nessuno. La musica invece è armonia e ci insegna a prestare attenzione. Basterebbe imparare questa semplice lezione per dare un nuovo volto a tempi tanto incerti e violenti". La pianista Giulia Mazzoni ha dato voce alla ‘Festa della Toscana 2024’, serata spettacolo che nei giorni scorsi ha illuminato il teatro di Cascina. Con il suo pianoforte e la sua musica ha raccontato ‘genio e innovazione’.
Si dice: ‘Toscana terra di genio’. Oggi che cosa significa?
"Per me la parola ‘genio’ oggi si traduce in ’impegno sociale’. La musica, in tal senso, è portatrice di messaggi chiari e inequivocabili".
Ci spieghi.
"La mia musica strumentale intende raccontare storie e dare voce anche a quelle persone che spesso non riescono ad averla. Cerco di tradurre tutto questo attraverso le corde di uno strumento, ovvero il pianoforte. Per altro proprio il pianoforte è stato inventato in Toscana, e spesso ce lo dimentichiamo. Ma torniamo al genio toscano...".
Prego.
"Io cerco di interpretarlo, dicevo, attraverso la composizione musicale attraverso una chiave moderna".
Torniamo alla musica come portatrice di pace...
"A mio avviso il primo obiettivo della musica è quello di creare armonia, l’esatto opposto della guerra. Inoltre la musica obbliga all’ascolto altrimenti non esisterebbe. Due elementi che combinati insieme creano equilibrio. La musica è pace".
Lei crede davvero nel ruolo sociale della musica?
"Senza dubbio. Andare al teatro significa incontrarsi. L’arte unisce nei valori".
Lei è nata a Prato. Che musica è la Toscana?
"La musica dell’anima. Audace ma al tempo stesso tradizionale. Vi sono delle cose che non si possono spiegare a parole per questo, per fortuna, vi sono sette note".
E che cosa è per lei la Toscana?
"La mia terra. Qui sono cresciuta e anche se con il mio pianoforte giro il mondo, sempre qui torno e tornerò. Nei miei viaggi porto i valori della mia regione. Quando penso alla Toscana rifletto sulle mie origini, attingo alla mia memoria eppure – al tempo stesso – non posso che pensare a questa terra proiettandola nel futuro".
Sa.Ba.