ANTONIO
Cronaca

Le bandiere degli stati in guerra

Antonio

Morozzi*

Una piazza privata del suo monumento perde di significato?

Questa è la domanda che mi faccio da qualche mese.

Largo Fratelli Rosselli prende il suo nome dai politici e attivisti dell’antifascismo italiano uccisi nel 1937 mentre erano esiliati in Francia. Su un lato della piazzetta, il palazzo dell’Aquila Nera, dove durante il primo bombardamento alleato su Livorno una bomba colpì il rifugio antiaereo facendo numerose vittime. Attualmente rimane una base privata del suo monumento, cioè quello del Villano, ora posto su una nuova base in marmo, piu proporzionata, davanti al Palazzo Civico, dopo un accurato restauro. La statua in bronzo, realizzata da De Angelis e Guiggi, nel 1956 è l’ultima versione che segue quella che prima era collocata presso via Fiume, vicino alla Rocca Vecchia,realizzata da Romolo del Tadda, più vicina all’omonimo bastione (Bastione del Villano) che rappresentava un omaggio ai contadini che si unirono nel 1496 all’esercito mediceo, capitanato dal Commissario Andrea di Piero dei Pazzi, nella difesa di Livorno dalla Lega condotta da Massimiliano d’Asburgo.

Si fa notare che lo stesso episodio è raffigurato su uno dei bassorilievi sulla facciata della Prefettura che narrano la storia di Livorno. Ovviamente, con la dovuta differenza la guerra in corso in Ucraina, invasa e difesa anche dai cittadini, che si trovano ogni giorno sotto i bombardamenti, mi ha portato a pensare a qualche analogia concretizzata in un’installazione. La prima realizzata e posta sulla base citata, raffigurava un cittadino di Kiev che reggeva la bandiera dell’Ucraina (azzurro pace e giallo prosperità). Circa dieci giorni dopo la bandiera dell’Ucraina è stata sostituita da un anonimo che non ha il coraggio di dichiarare i suoi gesti, da una bandiera della pace. Ho rivisto l’installazione colorandola con le 28 bandiere con i conflitti in corso in tutto il mondo sperando che faccia riflettere.

*Urbanista

della città di Livorno