Le cose che vanno bene? Sono tante, tantissime. Sarà difficile, ma proviamo a ridurle a cinque gli elementi da analizzare con la lente d’ingrandimento, che hanno permesso di rendere scintillante questo superlativo avvio di stagione per il Pisa.
1)ENTUSIASMO. Questa la prima parola d’ordine. Entusiasmo. Come un diktat, imposta da mister Inzaghi al momento del suo insediamento. "Voglio gente che abbia lo stesso mio entusiasmo di essere qui". Con queste parole l’allenatore si presentò a Pisa: probabilmente, avendo studiato la situazione, aveva capito che il primo elemento da ricucire era la cesura tra la squadra e l’ambiente. Non a caso arrivarono subito due allenamenti a porte aperte. Primo obiettivo completato: oltre a un’Arena che nuovamente è tornata a essere un fortino, sono tanti gli "esodi" in trasferta che hanno raggiunto il sold-out, come accaduto a Salerno e Castellammare.
2)VERTICALITÀ. Dalle emozioni al campo. La forza del Pisa è stata l’impronta tattica, da subito visibile. 3-4-2-1, aggressione soprattutto nei primi minuti e verticalizzazioni. Niente possessi inutili: "Non mi piacciono i difensori che si passano palla cinque minuti". Quanti gol arrivati così, dai contropiedi che hanno portato ai gol di Bonfanti, a quello di Lind contro il Cesena.
3)TUTTI IMPORTANTI. Tutti sullo stesso piano. Questo è stato il messaggio passato sin dai primi giorni nello spogliatoio nerazzurro. Il gruppo prima del singolo. E infatti, mai l’allenatore ha recriminato le assenze per infortunio di giocatori cardine come Esteves, Tramoni e Leris. Così, nessun giocatore sta subendo la panchina, quantomeno, lo fanno in modo sportivo, facendosi trovare pronti nel loro momento: si guardi Rus nell’ultima sfida.
4)NO ALIBI. Perso perché il sintetico? "No, ci giocavano anche loro". Condizioni di lavoro? "La società ci dà tutto il meglio a nostra disposizione per poter lavorare". Tanti infortuni? "La rosa è lunga, può giocare chiunque". Soltanto queste dichiarazioni servono per dimostrare l’attitudine mentale di questa squadra: non è lecito trovare scuse, tutto è possibile se affrontato nella maniera corretta. Insomma, il destino è nelle loro mani.
5) CONSAPEVOLEZZA. Bello sognare, ma è impossibile conseguire degli obiettivi importanti senza coscienza di sé. E il Pisa dove vuole arrivare lo sa bene. Nessun proclama, ma quell’"obiettivo che vogliamo raggiungere" aleggia sempre nell’aria. Per farlo, ogni errore non è concesso: i troppi gol subiti, la capacità di Bonfanti di segnare sempre di più e mai fermarsi, quella consapevolezza di riuscire a ottenere ciò che è possibile solamente dando il 100%. E se questo 100% dovesse resistere, la scaramanzia potremmo mettercela alle spalle.
Lorenzo Vero