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Le donne e l’istruzione Dalla prima laureata allo sportello contro la violenza di genere

La delegata per le Pari opportunità, professoressa Renata Pepicelli "Grandi passi avanti. Maggioranza degli uomini però nelle posizioni apicali".

Le donne e l’istruzione Dalla prima laureata allo sportello contro la violenza di genere

di Enrico Mattia Del Punta

A Pisa la prima a laurearsi fu Cornelia Fabri, nel 1891. Conseguì la laurea in Matematica. Nel 1887 erano solo in tre le giovani iscritte su un totale di 606 studenti. "Numeri che raccontano la difficoltà delle donne ad accedere a certi gradi di istruzione" spiega la delegata per le attività in Gender Studies and Equal Opportunities all’Università di Pisa, Renata Pepicelli.

Professoressa qual è invece la situazione oggi?

"Per quanto riguarda le immatricolazioni, i dati dal 2010 al 2022 parlano di una sostanziale parità. La tendenza conferma l’esistenza di alcuni corsi particolarmente differenziati. Ad esempio, si registra una netta prevalenza maschile al corso di laurea triennale nell’area di Engineering, manufacturing and construction pari al 71,33% (20202021). In corsi come quello a ciclo unico in Education, invece la percentuale delle studentesse è pari al 92%".

Il gender gap è sulle materie Stem (scienza, tecnologia...)?

"Purtroppo, è una realtà sulla quale stiamo lavorando. Tuttavia, ci sono esempi positivi, professoresse del nostro Ateneo, come Benedetta Mennucci fra le 50 donne più influenti nelle Stem o Maria Concetta Morrone esperta di fama internazionale dei sistemi sensoriali. Non si deve dimenticare poi che nel nostro ateneo si sono laureate donne come Maria Chiara Carrozza, già Ministra dell’Istruzione e attuale presidente del Cnr".

C’è però una segregazione verticale della carriera?

"Anche nell’ateneo pisano si conferma una netta maggioranza degli uomini nelle posizioni apicali: 76,41% dei professori ordinari contro il 23,59% delle colleghe (2021) e, in linea generale, la maggioranza maschile è riscontrata in tutti i ruoli: 61,27% di professori associati contro il 38,73% delle professoresse e anche per il Grade C è possibile registrare una presenza maschile pari al 56,90% (2021)".

Quali sono le iniziative introdotte dal rettorato?

"Negli ultimi anni si è contraddistinta l’attività del comitato unico di garanzia che promuove le pari opportunità. È stata elaborata un’articolata pianificazione strategica per l’eguaglianza di genere attraverso il Piano di Azioni Positive e il Gender Equality Plan. Parallelamente si registra una crescita dei corsi di gender studies. Inoltre, a giugno 2022 è stato aperto, con la Sant’Anna e la Normale, lo sportello interuniversitario pisano contro la violenza di genere. Stiamo studiando anche l’apertura di un centro di studi di genere".