REDAZIONE PISA

Le fasce orarie garantite in città. Occupato il "Polo Carmignani"

Scioperi e proteste a Pisa: disagi in arrivo con manifestazioni studentesche e riduzioni dei servizi di trasporto. Possibili ritardi e cancellazioni nei voli e nel traffico cittadino.

Le fasce orarie garantite in città. Occupato il "Polo Carmignani"

Il Polo Carmignani occupato dagli studenti di ‘Sinistra per’: «Contro i tagli alle Università e le riforme del precariato»

Sarà una giornata con possibili disagi. Oggi è infatti in programma lo sciopero generale di otto ore proclamato da Cgil e Uil, insieme a quello di 24 ore indetto dai sindacati di base. È stato invece ridotto a quattro ore, dalle 9 alle 13, lo sciopero dei trasporti, a seguito dell’ordinanza di precettazione del ministro Matteo Salvini. In città è inoltre previsto un corteo studentesco che potrebbe creare problemi alla viabilità. Anche i voli dall’aeroporto di Pisa rischiano ritardi e cancellazioni nella fascia oraria tra le 10 e le 14. Autolinee Toscane ha comunicato che il servizio sarà garantito fino alle 8.59 e riprenderà regolarmente dalle 12.30. Non sono invece coinvolti dallo sciopero Trenitalia e Italo, i cui treni circoleranno regolarmente. Esclusi dallo sciopero anche i tassisti.

Nel frattempo, nella notte tra mercoledì e giovedì, gli studenti universitari hanno occupato il polo Carmignani, dichiarando di voler "creare uno spazio di confronto e mobilitazione nei nostri Atenei, per opporci ai tagli alle Università e alle riforme sul pre-ruolo proposte da questo Governo", come riportato dal movimento studentesco che nelle ultime settimane si sta mobilitando a Pisa contro i tagli e le riforme del preruolo.

Il corteo di oggi partirà alle 10 da piazza XX Settembre e, secondo quanto annunciato dagli organizzatori, attraverserà anche vie al di fuori del centro, con ulteriori possibili disagi per il traffico cittadino. Ieri, il collettivo Cambiare Rotta, braccio studentesco del sindacato di base (Usb), ha organizzato un presidio davanti al palazzo del rettorato per esprimere "la necessità di opporsi alla guerra e ripensare un altro modello di università".

EMDP