Le istituzioni cittadine al ‘Russoli’ per ricucire lo strappo coi giovani

All’assemblea di ieri mattina una sessantina tra studenti, docenti e genitori che hanno dialogato con sindaco, presidente della provincia, arcivescovo e presidente del consiglio regionale. Assente il prefetto.

Le istituzioni cittadine al ‘Russoli’ per ricucire lo strappo coi giovani

Le istituzioni cittadine al ‘Russoli’ per ricucire lo strappo coi giovani

Al Liceo Artistico Russoli c’è stato il primo punto di contatto per ricostruire quello strappo lacerante, tra giovani e istituzioni, nato dopo le manganellate della polizia di venerdì scorso. Nell’Aula Magna della scuola si è infatti tenuta ieri mattina un’assemblea alla quale hanno partecipato una sessantina di persone tra studenti, genitori e membri del corpo docenti del liceo che hanno dialogato con le istituzioni. Ad ascoltare e rispondere ai ragazzi erano presenti il sindaco di Pisa Michele Conti, il presidente della Provincia Massimiliano Angori, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo e l’Arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto.

Sono state le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che all’indomani della manifestazione disse "Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento", a fare da guida per il dibattito tra studenti e istituzioni. "Mi reputo contento di questo incontro - spiega una studentessa - era necessario dopo quello che ci è successo. Tutta la città ci ha fatto sentire la sua vicinanza attraverso manifestazioni di piazza e altre iniziative, è positivo che adesso si siano presentate anche le cariche istituzionali, che si sono mostrate molto interessate ad ascoltarci". "Abbiamo fatto domande per chiedere com’è stato possibile gestire in questo modo l’ordine pubblico - afferma uno studente - se si sono resi conto che non hanno dato un grande esempio e se ci sono state delle motivazioni politiche dietro alla scelta di usare la violenza".

Nota dolente è stata l’assenza al dibattito del prefetto D’Alessandro, capo provinciale dell’ordine e della sicurezza, che, a detta di più ragazzi del Russoli "Avrebbe potuto dire la sua sulle scelte di quella mattina, per capire cosa ha portato degli agenti di polizia ad alzare i manganelli contro degli studenti, molti dei quali minorenni, che manifestavano per la pace. Non riusciamo a essere tranquilli dopo questi avvenimenti".

Gli studenti hanno poi voluto affrontare la questione del conflitto in Medio Oriente tra Israele e Palestina, il motivo alla base della manifestazione del 23 febbraio che chiedeva appunto il cessate il fuoco per la popolazione di Gaza. Il buon esempio questa volta è arrivato dall’arcivescovo Benotto, che ha auspicato una ripresa del dialogo tra i due popoli e della relazione come mezzi indispensabili per la costruzione della pace. "Al di là del credo religioso e nella pluralità delle posizioni - spiega in un comunicato il liceo - questa prospettiva rappresenta la finalità educativa propria della scuola sulla quale la nostra comunità lavora quotidianamente e concretamente in linea con i principi costituzionali".

Mario Ferrari