
I vignaioli alla fiera di Verona
I vignaioli del "Consorzio Vini Terre di Pisa" tornano da Vinitaly, e tornano tra luci ed ombre a causa dell’altalena, dell’up e down dei dazi trumpiani. Ma se gli Stati Uniti tengono per ora "al bando" i vini pisani, ecco che la resilienza del consorzio composto da 18 aziende vinicole, trova nuove vie dalla Norvegia, alla Russia. Come dire che se si chiude una porta (se pur sia importante) se ne possono dischiudere di nuove. "Sul fronte Stati Uniti siamo in stallo - dice Ginevra Venerosi Pesciolini, presidente del consorzio e titolare della storica azienda Tenuta di Ghizzano. Un vero peccato perché qui a Verona c’erano tanti buyers americani e siamo stati onorati di avere ospite Bruce Sanderson senior editor di una delle più citate guide mondiali dei vini, Wine Spectator". Venerosi Pesciolini ci aveva già fatto capire alla vigilia che c’era molta preoccupazione nei con l’agenda degli appuntamenti che si assottigliava. "Alla fine si sono presentati buyers che erano in forse o indecisi e la curiosità l’interesse verso il nostro consorzio c’è stata. Il problema sono l’alternarsi di cifre sui dazi. Troppa incertezza non fa scattare la molla degli acquisti da parte degli importatori. L’interesse per prodotti nuovi, di qualità, di nicchia come i nostri vini pisani, c’è eccome se c’è. Lo dimostrano i tanti giornalisti intervenuti. Ma non è il momento ottimale". Che fare allora? "Non ci sono solo gli Stati Uniti. Abbiamo intercettato la possibilità di aprirci verso la Norvegia, e stiamo pianificando un evento espositivo proprio in Norvegia per il mese di ottobre. Inoltre, nonostante la guerra, nonostante Putin, la Russia si muove, ha voglia di fare, di darsi una sveglia, di trovare soluzioni per l’importazione di nostri prodotti e quindi siamo fiiduciosi". Insomma, i nostri pisani doc stanno in un bicchiere che è mezzo pieno e non mezzo vuoto ma è d’obbligo stare ancora alla finestra ed aspettare per vedere se le voci di sospensione dei dazi sono veritiere o sono un’altra fake news per far respirare le borse valori.
Carlo Venturini