Le voci di Dante, per la Torre di Pisa: "Opportunità artistica straordinaria"

Tony Servillo domani sera protagonista dell’evento clou dedicato agli 850 anni del Campanile pendente più famoso nel mondo: "Questa piazza e i suoi tesori sono tra le meraviglie d’Italia".

Le voci di Dante, per la Torre di Pisa: "Opportunità artistica straordinaria"

Le voci di Dante, per la Torre di Pisa: "Opportunità artistica straordinaria"

di Gabriele Masiero

PISA

"Mi è parsa un’opportunità artistica da non lasciarsi sfuggire quella di riproporre Dante nel contesto delle celebrazioni di un monumento e di una piazza che sono fra le meraviglie d’Italia". Così Toni Servillo, uno degli attori italiani più apprezzati del momento, definisce il suo spettacolo "Le voci di Dante" che porterà in scena domani sera alle 21.30 in piazza dei Miracoli, nell’ambito delle celebrazioni per gli 850 anni della Torre pendente.

Una serata speciale, con un personaggio speciale che nella sua carriera ha ricevuto due European Film Awards, quattro David di Donatello, quattro Nastri d’argento, due Globi d’oro, tre Ciak d’oro e un Marc’Aurelio d’Argento per il miglior attore al Festival internazionale del film di Roma. Nel 2013 ha interpretato anche l’iconico Jep Gambardella de La Grande bellezza di Paolo Sorrentino, che vince l’Oscar.

La voce e la straordinaria capacità interpretativa di Servillo entrano automaticamente nella storia eterna di uno dei monumenti più celebri del pianeta e lo fanno grazie a Dante, il "papà" di noi toscani e di tutti gli italiani: "Dante -à osserva l’attore - aveva rivolto il suo sguardo a tutto il mondo allora conosciuto: dalla Germania alla Spagna, dall’Anglia alla Boemia, dall’Africa all’Atlantico con l’intento di unire l’occidente all’oriente, la Grecia e Roma, Averroè e Tommaso, Aristotele e Costantino, poesia araba e latina, nel sogno di un’unita dei saperi e dei popoli.

Dante arriva nel cuore del ‘900, un secolo scosso da drammi e conflitti ma anche da straordinarie speranze di progresso, Dante è infatti diventato una guida preziosa per grandi poeti quali Thomas Stearns Eliot, Ezra Pound, Jorge Luis Borges, Josip Mandestan, e per il loro sogno di una nuova civiltà europea al di là delle singole nazioni, quando pronunciamo le parole civiltà ed Europa come ciò che ci accomuna nella diversità e unicità di ogni popolo".

Per questo, conclude Servillo, "è per me straordinario che dalla Piazza dei Miracoli di Pisa, attraverso la lingua italiana che fu quella di Dante e oggi è la nostra, possa risuonare ancora una voce per chiunque ‘libertà va cercando che è sì cara’: Dante è un nostro contemporaneo".

La pensa allo stesso modo Giuseppe Montesano, che ha curato l’elaborazione drammaturgica dello spettacolo: "I grandi classici hanno senso solo se sono rivissuti attraverso i nostri bisogni e le nostre emozioni, e diventano nostri solo se ci lasciamo incantare e afferrare da loro come da uno specchio magico. Il nostro sarà un viaggio interiore nel quale i personaggi dei versi sono legati tra loro da un racconto che li illumina a partire dal presente, proprio da questo nostro ora e qui. La commedia non è antica e non appartiene al passato, perché le passioni degli esseri umani non sono mai né antiche né passate. Dante, quello che vive nella Commedia, è nostro contemporaneo".