REDAZIONE PISA

"Leopolda e uscita Sds. Scelte scellerate di Conti"

Il capogruppo de La città delle persone critica la decisione di affidare la struttura della Leopolda a una società immobiliare senza un piano finanziario, causando preoccupazione per il futuro della città.

Paolo Martinelli, La Città delle Persone

Paolo Martinelli, La Città delle Persone

"Hanno voluto smantellare con grande fretta l’esperienza della Leopolda e affidare la struttura alla società immobiliare Patrimonio Pisa Srl ma, per ora, il risultato è che è stato tolto uno spazio importante alla città e alle associazioni e sul futuro è buio totale, accertato che non esiste un piano finanziario previsionale. Sembra proprio che la priorità fosse distruggere più che costruire". Così il capogruppo de La città delle persone Paolo Martinelli che, con i colleghi Gianluca Gionfriddo ed Emilia Lacrce, ha presentato due interrogazioni scritte alla giunta Conti, una per conoscere i nuovi criteri di affidamento e una per chiedere quale sia il piano economico-finanziario su cui si muove l’operazione. "Le risposte scritte da Bedini che abbiamo ricevuto sono preoccupanti, di una vaghezza assoluta. La giunta - continua Martinelli - ci ha risposto che, dopo le difficoltà nel garantire la continuità del servizio con un affidamento temporaneo, ad oggi lavora in autonomia a un regolamento sulle condizioni economiche e i criteri di accesso per l’utilizzo degli spazi e che la struttura non sarà utilizzabile almeno fino a ottobre, in attesa di autorizzazioni tecniche. Quanto alla sostenibilità economica dell’operazione si ammette che non esiste un piano previsionale e che verrà valutato, se opportuno, solo al momento del conferimento dell’immobile alla Società Patrimonio Pisa srl. In pratica hanno fatto tabula rasa, hanno affidato temporaneamente l’immobile alla società immobiliare senza ianificazione economica complessiva, senza ottenere l’obiettivo della continuità del servizio di concessione degli spazi alle associazioni, vistoche ad oggi i locali rimangono chiusi da mesi. È un fatto ed è un modo di amministrare che devono preoccupare moltissimo la città. Zero partecipazione, zero concertazione e un’assoluta tendenza a prendere decisioni solo per obiettivi politici, di cui la città pagherà un conto salatissimo. Ne è un esempio anche la decisione di uscire dalla Società della Salute, una follia sconsigliata anche dallo studio commissionato dallo stesso Comune alla Fondazione Zancan, che prevedeva condizioni più onerose peggiorative dei servizi in caso di uscita. Continueremo a opporci a tutto questo, fuori e dentro il Consiglio comunale. È necessario fermare questa gestione spericolata della città"i.