GABRIELE MASIERO
Cronaca

L’eredità di Barbara, "Voglio amore". Un parco intitolato alla psichiatra

E una panchina rossa ricorda la celebre frase della dottoressa. Il sindaco Conti: "Un ricordo indelebile"

L’intitolazione dell’area verde a Barbara Capovani (foto Del Punta per Valtriani)

L’intitolazione dell’area verde a Barbara Capovani (foto Del Punta per Valtriani)

Pisa, 17 dicembre 2023 – Un’area verde nei pressi della Porta di San Zeno, sotto le mura a ridosso del centro storico, è stata intitolata stamani a Barbara Capovani, la psichiatra aggredita a morte nell’aprile scorso all’esterno del suo reparto da un ex paziente: da alcuni giorni è iniziato il processo a Gianluca Paul Seung, accusato di omicidio volontario. "Con questo piccolo segno - ha commentato il sindaco Michele Conti - la città rende indelebile il ricordo a Barbara".

Il Comune ha piantato un albero e collocato una panchina rossa con una targhetta che porta il nome della psichiatra sotto quello che tutto ormai riconoscono come il suo motto: "Voglio amore".

"Il Comune - ha aggiunto Conti - ha scelto quest’area, d’accordo con la famiglia di Barbara perché è un luogo significativo molto frequentato e l’albero, un ginko biloba, simbolo di resilienza, ricorderanno per sempre il suo sacrificio e quanto i medici siano esposti a pericoli nell’esercizio delle loro funzioni. Sono profondamente convinto che spetti in primo luogo alle istituzioni della città mantenere vivo il ricordo delle persone che all’interno della nostra comunità hanno lasciato il segno del loro impegno e del loro sacrificio a servizio degli altri, ma sono altrettanto convinto che dopo quella di oggi così come dopo l’intitolazione del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura alla sua alla sua memoria, o come l’intitolazione della marcia della Pisa Half Marathon, tanti altri ancora saranno i momenti, piccoli e grandi, che la nostra comunità vorrrà continuare ad animare in ricordo di Barbara".

L’assessore comunale ai servizi demografici, Gabriella Porcaro, ha infine spiegato che "l’intitolazione è stata fatta in deroga alla legge che prevede che siano trascorsi 10 anni dalla morte prima di poterla fare e ciò può avvenire per motivi di benemerenza che Barbara ha certamente dimostrato di avere visto che ha dedicato tutta la sua vita ai suoi pazienti". Alla cerimonia erano presenti i familiari, gli ex colleghi e molti amici.