L’estate non è finita. Fino a metà settembre temperature sopra la media ma niente ondate di calore mentre luglio ha registrato un valore medio di temperature più alto di tutti gli stessi mesi da sempre. E’ quanto annuncia Andrea Pardini, informatico, di Cascina, fondatore ed amministratore di Rete meteo amatori, il portale che dal 2012 ha l’obbiettivo di diffondere una corretta divulgazione meteorologica e scientifica, in maniera chiara e comprensibile da tutti. "La perturbazione si sta già portando ad est. Da oggi, ci sarà un netto miglioramento con temperature che ricominciano a salire". L’estate insomma non è finita?
"No anche perché dai modelli matematici a disposizione possiamo già sapere che le temperature saranno un po’ superiori alla media stagionale ma senza picchi o ondate di calore".
Come è andata questa estate? "Ci sono state ben tre ondate di calore. La più terribile ci ha attanagliato per due settimane ed è stata luglio. Il luglio 2023 è attualmente il più caldo di sempre. La media infatti rispetto agli altri anni, sempre di luglio è arrivata a +0.7 gradi".
Gli altri mesi?
"Per agosto è presto ma c’è da attendersi un segno di incremento rispetto agli anni precedenti ma mai come luglio. Mentre invece, giugno fa registrare comunque un aumento medio ma contenuto nel +0.5".
Sul fronte siccitosi cosa si deve registrare?
"L’estate, per fortuna, è partita in sordina. Basta ricordarsi che l’estate 2022 ‘sbocciò’ sin dai primi di maggio. Abbiamo registrato diverse perturbazioni questa estate. Rovesci, temporali, fino a quelli registrati nei giorni scorsi. Insomma se pur a macchia di leopardo precipitazioni ce ne sono state. Occhio però a non definire semplicisticamente gli eventi estremi come bombe d’acqua bensì si deve usare il termine nubifragi. Ed ecco spiegati i danni fatti ad alcune coltivazioni danni provocati da grandine e raffiche di vento".
Altra caratteristica o curiosità di questa estate?
"La terza ondata di calore, quella cioè che abbiamo subito in pieno agosto ha portato il 21 agosto, sulle Alpi, a sostare lo zero termico ad una altitudine di ben 5328 metri sopra il livello del mare. Quanto successo sulle Alpi è preoccupante perché per la seconda volta, nell’arco di due mesi, sui ghiacciai alpini viene battuto il record dello zero termico. La prima volta era accaduto il 25 luglio, nel pieno dell’ondata di calore che aveva investito gran parte dell’Europa, quando l’altitudine alla quale la temperatura è di zero gradi era salita a 5.184 metri; le nuove misure rilevate adesso con i palloni sonda indicano che lo zero termico è salito ulteriormente a 5.328 metri anche se ora è di nuovo in graduale calo".
Carlo Venturini