Pisa, 5 settembre 2022 - Arriva sul palco e le centinaia di persone che lo stanno aspettando si alzano in piedi per applaudirlo. Il ritorno a casa di Enrico Letta, da segretario nazionale del Pd, non tradisce le attese e Riglione risponde presente con la piazza piena. Così l’inizio è dolce anche per lui che afferra il microfono e dice: "Ringrazio la segretaria regionale Simona Bonafè che ha capito qual è la vera capitale della Toscana". L’applausometro esplode, come mezz’ora prima al ristorante quando ha indossato i panni dell’ultrà e ha gridato scherzosamente al microfono: “Forza Pisa, Livorno m…”.
Poi spazio alla politica e così il leader dem ricorda come nel recente tour elettorale in Veneto “a casa della Lega tanti imprenditori abbiano vissuto come un tradimento la caduta del governo Draghi". "Mario Draghi - osserva Letta - è una figura molto importante sia per l’Italia che per l’Europa e penso che non sia il momento di proporgli di andare in pensione. Sono convinto che l’Italia abbia bisogno di Mario Draghi, non ho dubbio che giocherà un ruolo a favore dell’Italia. È una risorsa talmente importante che è un bene che abbia un ruolo per l’Italia e per l’Europa. Ovviamente dovrà essere Draghi a decidere: vedremo la situazione che verrà fuori dalle elezioni, ma sono sicuro che l’Italia e l’Europa abbiano bisogno di lui". Sul tappeto resta il caro-bollette, un tema che sta monopolizzando la campagna elettorale.
"Sulla questione energetica - sottolinea Letta - auspico unità di intenti di tutte le forze politiche perché è un’emergenza nazionale. Oltre a fissare un tetto europeo sul prezzo del gas è necessario disarticolare le rinnovabili dal gas perché non è giusto che gli aumenti riguardino anche una produzione che con il gas non c’entra niente. Sono necessarie misure immediate per sostenere famiglie e imprese e scongiurare il collasso dell’economia. Per questo occorre unità di intenti per dare risposte urgenti ed efficaci". Ma in Toscana, e soprattutto sulla costa, questo ragionamento incrocia inevitabilmente il caso Piombino. “Io credo che il rigassificatore debba essere fatto - osserva il segretario del Pd - come a Ravenna. Ma Piombino ha diretto ad avere le compensazioni necessarie e quell’attenzione dello Stato che finora non ha avuto a cominciare dalle bonifiche del polo siderurgico che erano state promesse e non sono mai state fatte".