Pisa, 18 marzo 2025 – Le lezioni dell’università si spostano dalle aule alle piazze perché "la ricerca è sotto attacco". È la protesta organizzata da Assemblea Precaria Universitaria Pisa e il movimento studentesco contro la riforma Bernini e i tagli agli atenei in vista della mobilitazione nazionale del 20 marzo. Letteratura tedesca, egiziano antico, geometria algebrica, sono solo alcune delle materie portate ieri in piazza dei Cavalieri e in Largo Ciro Menotti con tanto di lavagne in ausilio ai docenti. Gli studenti hanno accolto con favore l’iniziativa e hanno seguito i corsi seduti in cerchio prendendo appunti su quaderni e computer. Il ciclo di lezioni, che si svolgeranno fino a domani, sono tenute da oltre 30 docenti dell’Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna e Scuola Normale Superiore.

"Vogliamo riportare l’università pubblica al centro della nostra città per ribadire la sua importanza e far sapere all’intera cittadinanza pisana che l’università è sotto attacco", spiegano i precari. "Da un lato, viene ulteriormente ridotto il finanziamento all’università pubblica. In un contesto di già grave sottofinanziamento, dal governo sono arrivati, nell’ultima manovra finanziaria, 800 milioni di tagli per i prossimi tre anni. A Pisa, questo si è tradotto immediatamente nel blocco delle assunzioni, nei tagli ai servizi svolti dal personale esternalizzato (come biblioteche, pulizie, portierato, mensa) e al numero di borse di dottorato. I tagli porteranno anche a un ulteriore aumento delle tasse universitarie e a una sensibile riduzione del diritto allo studio, rendendo l’università pubblica sempre più inaccessibile". Un altro "attacco", secondo i precari, è costituito dal ddl 1.240: la cosiddetta Riforma Bernini sul precariato, attualmente in attesa di arrivare in Parlamento: "Scarica i tagli sui diritti di chi l’università la manda avanti: ricercatrici, ricercatori e docenti precari, che sono il 40% del personale accademico. La Riforma vuole introdurre borse di ricerca che nulla hanno a che fare con veri e propri contratti di ricerca", spiega la ricercatrice dalla Scuola Superiore Sant’Anna Federica Merenda, parlando a nome dell’Assemblea precaria universitaria Pisa.
"Ho deciso di aderire all’iniziativa – dice il ricercatore tenure track del Dipartimento di filologia, letteratura e linguistica, Matteo Zupancic -, perché trovo che sia molto importante manifestare in pubblico le problematicità della nuova riforma del pre-ruolo. Un altro problema è il mostruoso sottofinanziamento degli atenei che provoca un blocco importante delle assunzioni di forza lavoro giovane". Secondo Aurora Librizzi, dottoranda della Facoltà di Filosofia dell’Università di Pisa, "questo sistema dei tagli non aiuta a intraprendere un percorso accademico in maniera serena. Se dovesse essere approvata la riforma, la situazione si rivelerebbe più complessa rispetto a quella che si prospettava già al termine del dottorato. La pressione sui giovani dottorati è molta, perché siamo consapevoli della forte competizione a cui siamo chiamati in un contesto in cui solo pochi avranno l’opportunità di andare avanti".