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"Le piazze di spaccio? Si sono semplicemente spostate di qualche centinaio di metri". È questa una delle conseguenze della "zona...
"Le piazze di spaccio? Si sono semplicemente spostate di qualche centinaio di metri". È questa una delle conseguenze della "zona rossa", il provvedimento che identifica le aree urbane ad alto rischio di illegalità diffusa, consentendo, in presenza di comportamenti aggressivi, minacciosi o molesti, di vietare lo stazionamento e disporre l’allontanamento dei soggetti già segnalati all’autorità giudiziaria. A Pisa, il provvedimento interessa l’area compresa tra piazza della Stazione, via Mascagni, via Battisti, viale Gramsci, viale Bonaini e via Puccini. Secondo le segnalazioni di alcuni residenti, gli spacciatori che un tempo stazionavano sotto le logge di viale Gramsci si sarebbero spostati nelle zone limitrofe, in particolare nell’area del nuovo parco urbano "Stampace" e nella piazzetta riqualificata di fronte all’ex stazione degli autobus. Fonti attendibili riferiscono inoltre che le attività di spaccio si sarebbero concentrate appunto in via Bixio.
Gli effetti del provvedimento sono comunque evidenti e numerose testimonianze raccolte da La Nazione tra commercianti, residenti e pendolari descrivono un viale Gramsci "liberato" dalla presenza dello spaccio di droga. La zona rossa, entrata in vigore il 27 gennaio per un periodo di due mesi, ha portato, in poco più di due settimane, all’emissione di oltre 37 ordini di allontanamento. Il provvedimento può essere applicato a "individui che stazionano nell’area individuata e che, in quel momento, adottano atteggiamenti molesti, violenti o potenzialmente pericolosi". Può colpire persone già denunciate per reati specifici come rapina, furto con strappo, lesioni personali, rissa, reati legati agli stupefacenti, porto di oggetti atti a offendere, invasione di terreni ed edifici o danneggiamento. La misura, oltre a disporre l’allontanamento, rappresenta una sorta di "cartellino giallo" per i soggetti individuati: in caso di recidiva, scatta infatti la denuncia.
EMDP