GABRIELE MASIERO
Cronaca

"Lo sport insegna ad affrontare la vita. Rende sempre le persone migliori"

Frida Scarpa, ex atleta di successo e attuale assessore allo sport, sottolinea l'importanza di conciliare sport e studio per una formazione completa e una crescita personale più forte. Organizzazione e sacrificio sono chiave per ottenere successo in entrambi i campi.

"Lo  sport insegna ad affrontare la vita. Rende sempre le persone migliori"

Frida Scarpa

Pisa, 16 ottobre 2024 – "Sport e scuola possono, anzi devono, andare d’accordo, ma di strada da fare ce n’è ancora molta".

Frida Scarpa, prima di essere assessore allo sport e alle politiche giovanili, è un avvocato ed è stata una sportiva di enorme successo e il problema denunciato sui social da Enrico Di Ciolo lo conosce bene. Lo ha sperimentato sulla sua pelle come studentessa. "Ci sono ancora molti insegnanti - dice - che pensano che lo sport tolga qualcosa allo studio. Eppure non è così, anzi".

Lei come ha fatto a conciliare studio e attività agonistica?

"Con una grandissima organizzazione personale, perché ero un’atleta di interesse olimpico già quando frequentavo il liceo e quando il protocollo non esisteva e dunque non avevo alcuna agevolazione. Ma il segreto è proprio nell’organizzazione e bisogna sapere che spesso gli sportivi riescono ad avere uno studio più produttivo rispetto ai colleghi non sportivi perché sanno sfruttare al meglio quelle ore che dedicano allo studio".

Il protocollo, dunque, serve a garantire un’attività scolastica proficua al netto degli impegni sportivi.

"La prima cosa che impara un’atleta è il sacrificio e sa che quelle ore dedicate allo studio sono fondamentali per non perdere terreno e quindi le sfrutta con una concentrazione addirittura maggiore".

Chi sarebbe oggi Frida Scarpa senza lo sport?

"Sarei una persona peggiore. E non parlo dei miei successi nella scherma, ma di quelli professionali. E’ lo sport che mi ha insegnato a gestire le sconfitte e dunque i fallimenti. Parlo dell’avvocatura, della professione che mi ha dato la possibilità di vivere anche senza lo sport agonistico e ora del mio impegno politico. Lo sport è palestra di vita e quindi il pregiudizio si supera anche con una maggiore formazione del corpo docente".

In che senso?

"Comprendendo che le skills, ovvero l’apprendimento non formale, arrivano anche dalla pratica sportiva. Non è tutto rosa e fiori. Anche nello sport spesso ci si trova di fronte a dinamiche non esattamente meritocratiche e praticandolo si impara a essere individui più forti, ad alzare la testa, a farti rispettare e a non essere pecora per non farti sbranare dal lupo".